Tanti progetti in ballo per il proprietario dei due ‘Tattoo Lab’ del Nord Italia (Pordenone ed Oderzo) alle prese con delle opere sempre più intrise di Cartoon-style.
Andrea, non sei nuovo su queste colonne. Ti va di raccontarmi come sono stati questi ultimi tre anni, per te, a livello personale ed artistico?
Negli ultimi tre anni mi sono concentrato a far crescere il team di collaboratori con cui lavoro, ho deciso l’anno scorso di sposarmi con la mia compagna di vita e attualmente sto cercando di sviluppare ancora di più il mio business! Diciamo che ho provato a trovare una strada più definita a livello artistico concentrandomi su delle composizioni leggermente più particolari rispetto ad un tempo.
Il tuo stile odierno mi sembra leggermente più evoluto rispetto al Realistico con cui ti abbiamo conosciuto. Ora spingi molto di più suoi colori accesi. Ami arricchire il background ed aggiungere particolari inediti al soggetto ritratto. Che ne pensi?
Beh, si tratta di un’evoluzione che ho sentito necessaria per il mio percorso artistico. Adoro il Realismo e riprodurre i soggetti avvicinandomi ai più minuti dettagli, però in questo modo sentivo di non essere totalmente “riconoscibile”. In pratica avevo bisogno di una strada che rendesse il mio lavoro più personale, così da lasciare al cliente, oltre ad un buon tatuaggio, anche una piccola parte delle mie idee. Fortunatamente credo di essermi avvicinato a quello che desideravo. Il percorso comunque è ancora lungo!
Restando sempre nell’ambito del Realistico, secondo te dove si potrebbe ancora osare per condurre questo stile verso nuovi lidi espressivi?
Beh, dicendoti prima che il percorso di ricerca è ancora lungo, penso di averti in qualche modo già risposto. Ultimamente, ad esempio, amo aggiungere soggetti “cartooneschi” nei miei lavori.
Sai, io ho iniziato la mia carriera da tatuatore venendo dal mondo dei murales e con una forte passione e propensione per il New School.
Così ho pensato che potesse essere interessante fondere queste due influenze così da avere un divertente contrasto tra la rappresentazione più stretta della realtà e quella invece più fantastica.
Allo stesso tempo adoro anche giocare con la tridimensionalità dei soggetti principali uniti con degli sfondi bidimensionali, in modo tale da dare ancora più risalto, nel caos controllato, a tutti i dettagli di ogni mio tatuaggio.
Sei sempre stata una persona molto pragmatica e coi piedi per terra, un vero friulano di ferro. A livello artistico, però, ce l’hai un sogno nel cassetto che vorresti realizzare in breve tempo?
Ho qualcosina in ballo a livello di pittura, pratica a cui mi sono riavvicinato da un po’ di tempo, ma in questo caso lasciami essere scaramantico. Non voglio dire troppo per non portarmi sfortuna! (ride)
Dopo il ‘Tattoo Lab’ di Pordenone e il ‘Tattoo Lab’ di Oderzo (nei pressi di Treviso) ti piacerebbe un giorno aprire un terzo studio espandendo sempre di più la tua attività imprenditoriale?
Attualmente non ho piani per aprire un nuovo negozio dopo quelli di Pordenone (IG: @tattoo.lab) e Oderzo (IG: @tattoolaboderzo); però stiamo lavorando a fondo nella stessa sede di Pordenone.
Abbiamo preso un appartamento nel condominio dove è situato il ‘Tattoo Lab’ e lo stiamo rendendo un nuovo spazio per i tatuatori oltreché una bella stanza dove poter svolgere altre situazioni artistiche. Magari dei workshop di gruppo o degli incontri legati al settore, ma al momento è ancora tutto un work in progress…
Mi segnali quali saranno i tuoi appuntamenti (a livello di guest e tattoo convention) che hai già messo in agenda per il resto del 2024?
Sicuramente andrò per dei guest al ‘Milano City Ink’ (IG: @milanocityink), mentre per quel che concerne le convention ci sto ancora lavorando.
Sai, in questo 2024 ho fatto degli investimenti importanti e sto lavorando tantissimo per poter chiudere tutte le cose che ho ancora in ballo.
Quindi, ho la mente veramente da tutt’altra parte e non sto ancora pensando a delle future tattoo convention (anche se – dentro di me – so che sbaglio). Sicuramente mi piacerebbe tornare a fare qualche convention estera oltre alla solita Milano.
Il tuo mantra resta sempre il famoso “testa bassa e lavorare” oppure ti va di aggiungere qualcos’altro al concetto che sta alla base della tua vita professionale?
Il mantra, per fortuna (o purtroppo, in base ai punti di vista…) resta sempre quello. Anche se sto cercando – sempre lavorando intensamente – di spostare i miei sforzi anche su altri progetti oltre alla mera esecuzione dei tatuaggi. Come sempre incrocio le dita e nel frattempo ti saluto. Il motivo? Devo abbassare la testa e tornare subito a lavorare! (ride)
Leggi QUI un’altra intervista ad Andrea Brusadin targata Tattoo Life.