Ci siamo fatti raccontare da Mirco is Dead di questa nuovissima location di 300 metri quadrati che, nel centro del capoluogo felsineo, unisce tattoo studio, design, negozio di abbigliamento e spazio per eventi.
Mirco, partiamo dall’inizio: il ‘Want Uncoventional Lab’ ha aperto i battenti per la prima volta lo scorso 16 dicembre 2023. Come sono stati questi primi sei mesi di lavoro a contatto con il pubblico bolognese?
Sono stati mesi – chiamiamoli così – “di rodaggio“. Ci hanno – e ci stanno dando – la possibilità di conoscere un pubblico molto variegato. Di solito siamo abituati a pensare in maniera settoriale e ti assicuro che non è così facile proporre un nuovo concept artistico dove il punto di forza è l’unione di più attività. Noto con grande gioia, però, che la risposta in arrivo è più che positiva.
“Want” è un acronimo, vero?
Sì e significa “Warehouse Of Arts ‘N Tattoos” (IG: @want_bologna), un acronimo che ora non usiamo più molto, ma che resta comunque tra le righe. Il nome è stato trovato da Riccardo (nome d’arte da tatuatore: Richard Blackstar. Ndr) e nasce da un piccolo adesivo attaccato ad un frigo in cui c’era scritto per l’appunto quella parola di quattro lettere: “Want”. Subito abbiamo pensato che potesse funzionare dato che si tratta di un termine forte e d’impatto.
Pensi che il ‘Want Uncoventional Lab’ sia un’evoluzione dello storico ‘Sundance Tattoo’ bolognese oppure qui ci troviamo in una galassia differente?
Penso che “Want” (IG: @want_bologna) sia entrambe le cose e, per quanto riguarda tutta la parte legata al tatuaggio, è sicuramente un’evoluzione dello storico ‘Sundance Tattoo’.
Siamo stati figli dello studio di Genziana (IG: @genzianatattoo) e abbiamo deciso di unirci in un progetto che vada oltre il classico studio di tatuaggi.
La realtà di “Want” si estende – alla stessa maniera di una galassia – all’esplorazione di nuovi mondi e punta alla contaminazione tra questi.
Il concept è stato pensato proprio per far funzionare e far coesistere sotto lo stesso tetto diverse attività artistiche. Si parla quindi di arte (e per arte intendo anche tutto ciò che è collegato al tattoo), design ed abbigliamento, bar, musica, eventi, collaborazioni, informazione e cultura.
Vi piacerebbe nel tempo tramutare il “Want” anche in un luogo dedicato agli showcase con piccoli concerti, presentazione di libri, proiezioni di video ecc.? Magari lo state già facendo…
Sì, lo stiamo già facendo. Abbiamo già organizzato diversi eventi con band dal vivo e DJs (anche internazionali) e inaugurato diverse mostre di giovani artisti. Sai, questo è un luogo di aggregazione che prende forma passo dopo passo; ragion per cui stiamo sviluppando una sala di produzione musicale e uno spazio per shooting fotografici, proiezioni e workshop. Allo stesso tempo ci piacerebbe evolvere ulteriormente e poterci espandere anche ad istituzioni culturali, fiere d’arte internazionali e a tutto ciò con cui potremmo essere allineati.
Ti va di descrivermi i nove artisti che attualmente formano lo staff del “Want”?
Certamente. Siamo nove tatuatori e tatuatrici resident al momento e siamo sempre alla ricerca di nuovi talenti. Incredibilmente nessuno di noi si pesta i piedi in quanto ciascuno ha sviluppato nel tempo un proprio linguaggio riconoscibile. Abbiamo personalità molto variegate e proponiamo quindi diversi stili e progetti personalizzati.
Partiamo quindi da Richard Blackstar…
Richard è un musicista, songwriter ed artista astratto in tutta la sua forma, Fin da bambino ha alternato il disegno e la musica come mezzi di espressione prescelti per esternare fluidamente emozioni e visioni. Si è avvicinato al mondo del tatuaggio nel 2013 affascinato dai nuovi stili Avantgarde e Abstract e nel frattempo si è contraddistinto per uno stile unico e ricercato. Predilige l’utilizzo di brushing e textures riconducibili sia ai suoi quadri che all’arte di Jackson Pollock.
La già citata Genziana è famosa di suo…
Lei vanta un’esperienza più che trentennale nel mondo della tattoo art ed usa forme e colori vibranti. Genziana (IG: @genzianatattoo) è una maestra del tatuaggio ed un’artista di fama internazionale. Eclettica e tatuatrice tra le prime in Europa, ha iniziato il suo viaggio artistico negli anni Ottanta a San Paolo, in Brasile. Temi orientali e stile Giapponese sono la sua specialità soprattutto sui grandi formati.
Kinda Linda?
Tatuatrice e musicista, Linda ha iniziato il suo percorso nel mondo del tattoo nel 2009. Il suo stile Geometrico, ispirandosi all’arte delle civiltà antiche tribali, crea oggi dei pattern perfetti e ornamentali nell’armonia del corpo fondendo la purezza delle forme con l’essenza spirituale di ogni persona. Di suo dona vita a opere che esplorano dimensioni uniche e ipnotiche. La tecnica utilizzata da Linda è il Dotwork e il suo stile è il Geometrico Ornamentale.
La Malafede?
Lei è un’artista specializzata nelle forme dell’illustrazione. Predilige corpi di donna che esplorano l’anima e creano forme e contrasti forti. Il suo è un disegno delicato nei tratti e potente nell’impatto visivo. Artista e tatuatrice con una passione radicata per il disegno fin dall’infanzia, ha sviluppato il suo talento studiando pittura e decorazione pittorica. Proprietaria del suo studio a Conegliano Veneto – ‘La Malafede Tattoo’ (IG: @lamalafedetattoo) – e resident da “Want” continua a creare opere d’arte che riflettono la sua profonda connessione con il mondo che la circonda.
Cicatrici Nere?
“Artivista” e tatuatore, si è formato nei movimenti underground del nord Italia. Street artist dal forte impatto visivo, recentemente una delle sue frasi simbolo – “Pensati libera” – tatuata in precedenza su centinaia di persone e scritta sui muri di mezzo mondo ha incontrato la cultura di massa italiana essendo erroneamente associata ad altri. Tale frase è stata esposta e promossa sul palcoscenico più importante d’Italia finendo così per essere un prodotto della società. Il suo stile Avantgarde è inconfondibile, minimalistico ed astratto.
Alessandro Ferrini?
Noto come “Ferro The Iron”, Alessandro affonda le sue radici nel campo dell’illustrazione. Appassionato di botanica e natura, propone – in uno stile puntinato e delicato – i suoi progetti personalizzati. Predilige fiori e piante unendo così la sua passione alla sua esperienza da tatuatore professionista.
Anita detta anche “Dnt Fuck with Cats”?
Artista, illustratrice, tatuatrice e amante (come suggerisce il soprannome) di gatti e altri amici a quattro zampe, Anita si è specializzata in tecniche come la xilografia, la serigrafia e l’incisione portando le sue creazioni in numerose esposizioni e festival collegati alle autoproduzioni. Il suo stile minimale abbraccia la tecnica Hand Poke oltre a quella della macchinetta ad aghi.
Jacopo detto “Fuori Fase Tattoo”?
Artista, artigiano e tattoo artist, Jacopo si è specializzato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Oltre alla lavorazione del legno come supporto pittorico per i suoi quadri ad olio, si dedica alla creazione di gioielli e oggetti di design in acciaio. Esplora il mondo del tattoo proponendo uno stile Surreale a metà tra il fumetto e la street art.
Mirco, praticamente resti solo tu per completare la lista…
Sono Mirco is Dead (IG: @mircoisdead), artista, musicista e tatuatore. Non saprei definirmi all’interno di uno stile. Sono piuttosto versatile visto che non provengo dal mondo della tattoo art. Prima di conoscere questo fantastico mestiere dipingevo quadri ad olio (lo faccio ancora!). Nella mia vita ho sperimentato la scultura, la ceramica, il collage; tecniche miste di tutti i tipi e in definitiva tutto ciò che può diventare arte sporcandosi le mani.
La mia attitudine in pratica è questa. Anche nel tatuaggio mi piace mischiare i generi.
Provarli e cambiarli cercando – questo sì! – una mia linea artistica che si muova tra la grafica, il Realismo, l’Astratto e il Colore. Inoltre sono un grande appassionato di musica e cinema e – sia in pittura che nel tattoo – la mia inclinazione incontra spesso questi temi oltre ad arti.
Sentite una responsabilità particolare a fare questo mestiere in quel di Bologna?
Penso che Bologna sia una città in cui proporre una grande sfida quale è “Want” (IG: @want_bologna). Sarebbe stato più facile altrove? Probabile… Sarebbe stato meglio partire più in piccolo? Forse, ma l’ambizione e la responsabilità che muove le redini di questo progetto fanno parte del nostro percorso. Un po’ per caso e un po’ ingenuamente abbiamo messo in mare un transatlantico che ora ha la potenzialità di fare il giro del modo. Quindi sì, la responsabilità si sente ed è – più che particolare – bella grossa! (ride)
Avete uno slogan che rappresenti alla perfezione il ‘Want Unconventional Lab’?
“You can see without watching” è la frase che ci accompagna fin dall’inizio ed è un invito a percepire le cose con gli occhi dell’anima. Come in una visione, insomma, puoi tranquillamente vedere senza effettivamente guardare.