«Non mi sento arrivato, ma comincio a capire che c’è dell’interesse nel modo in cui lavoro». Parola di un artista, primo in Italia, che si è inventato un nuovo modo di tatuare.
Silvio, ti va quando ti definiscono “l’eretico” della tattoo art italiana oppure la consideri soltanto una esagerazione mediatica?
No, personalmente non mi considero un “eretico del tatuaggio”, anche se è probabile che per i più puristi io possa sembrare così.. Io mi sono solo divertito a mettere in dubbio i dogmi tradizionali cercando una nuova strada per poter esprimere al meglio le mie capacità. In parole povere mi sono allontanato un po’ da quello che è il solito percorso di apprendimento.
Veniamo subito al dunque. Dato che hai inventato la tecnica 3RL e organizzi pure dei seminari su di essa, vorrei che la descrivessi con parole chiare anche ai nostri lettori…
Sì, la mia è una tecnica che – se ben padroneggiata – dà la possibilità di avere un livello di maggiore dettaglio, all’interno degli stessi tatuaggi, che non è raggiungibile con i magnum o gli shader. La tecnica che ho sviluppato con l’ago 3RL si differenzia proprio per questa sua particolarità: linee sottili e texture “graffiata”, o quasi puntinata, che permettono appunto un dettaglio notevole e un grande controllo dei contrasti che rendono la tridimensionalità più realistica. Soprattutto a tatuaggio guarito.
Cosa ti annoiava di più tra le tre metodologie classiche che da sempre conducono alla realizzazione di un buon tatuaggio. La linea, la sfumatura o il riempimento?
Dunque, come tutti anch’io ho cominciato a tatuare con la metodologia classica (all’inizio usavo pure i colori), però mi sono reso conto abbastanza in fretta che avevo poco margine di crescita, soprattutto a livello professionale ed artistico.
Probabilmente questa è stata la cosa più frustrante: non riuscire a esprimere veramente me stesso.
Non ho mai messo in dubbio l’utilità di conoscere le basi di questo lavoro – anzi, queste sono state dei riferimenti essenziali nella mia crescita – ma ho sentito allo stesso tempo il bisogno di evolvermi in uno stile più adatto a me.
Una tua frase mi ha colpito molto: «Per me tatuare con la tecnica 3RL è un po’ come tornare a disegnare. Quando con un’unica matita si faceva praticamente tutto». Pensi che le grandi rivoluzioni partano dai concetti semplici?
Nel mio caso è sicuramente vero! Già dai tempi della scuola disegnavo con soltanto una matita e mi sentivo così libero. Il processo era molto naturale e senza forzature. Quando mi sono trovato ad affrontare la frustrazione, ho pensato «Perchè no? Perché non tatuare nello stesso modo in cui ho sempre disegnato?».
La soluzione, in definitiva, è sempre stata sotto ai miei occhi. Questo passaggio ha segnato la svolta che mi ha liberato dalla routine in cui ero caduto e che mi aveva imprigionato per troppo tempo.
Mediamente quanto durano di più sulla pelle i tuoi tatuaggi 3RL rispetto a quelli cosiddetti “old school”?
Al contrario di quello che si può pensare, i miei tatuaggi hanno una resa ed una durate differente. Mi sentirei di dire anche migliore… (riflette) Ti faccio un esempio. All’inizio dei miei seminari confronto i miei vecchi lavori (fatti con i magnum) con quelli più recenti fatti con la tecnica 3RL e la differenza, beh, è abissale.
I tatuaggi canonici, durante il processo di guarigione, tendono spesso a diventare più scuri e diventa difficile gestire la diluizione degli inchiostri durante la lavorazione stessa.
Tatuare con questo ago può essere frustrante ed è molto importante riuscire a padroneggiare la tecnica correttamente, ma alla fine dà dei risultati incredibili.
Mi fai il nome di qualche maestro da cui hai preso ispirazione?
Sono partito lavorando a testa bassa, senza guardarmi troppo intorno e con l’obbiettivo di avvicinare la mia tecnica di tatuaggio al disegno; solo in un secondo momento ho cominciato a trovare, tramite i social, degli artisti a tutto tondo che ammiro molto e a cui mi ispiro tipo Mister Troshin (IG: @mistertroshin) e Alex Sorsa (IG: @alexsorsa). Gente che, pur utilizzando la mia stessa tecnica di tatuaggio, resta molto diversa nel modo di progettare e lavorare.
In fondo è questo il bello di tale tecnica: si adatta molto a chi la utilizza e la fa sua.
Sulla tua pagina Instagram ti stai avvicinando ai 40mila follower. Credi che anche la tecnica 3RL stia poco alla volta diventando sempre più diffusa in Italia e nel resto del mondo?
I follower sono una bella soddisfazione, ti danno quel riconoscimento per poter essere sicuri di sé e lavorare in tranquillità, con lo stimolo a fare sempre di meglio in questa direzione. Quando ho cominciato a tatuare con il 3RL percepivo molta incredulità e molti dubbi che, col tempo, si sono trasformati in ammirazione e consenso anche grazie alla mia partecipazione dal vivo agli eventi, dove tante persone potevano fare esperienza del mio modo di tatuare. Oggi molti artisti italiani ed esteri mi mandano le fotografie dei propri lavori chiedendomi dei consigli e suggerimenti per migliorare la propria tecnica. E questo, secondo me, è il miglior tipo di feedback positivo.
Come funzionano esattamente i tuoi workshop (collettivi e privati) e a quando il prossimo in programma?
Ho organizzato il mio primo seminario l’anno scorso – intendo il primo seminario italiano in assoluto sulla tecnica 3RL – ed è stata un’esperienza così appagante ed emozionante che sono già al lavoro per organizzarne uno anche quest’anno. Quello nuovo, il secondo, si terrà il 3 e 4 dicembre prossimi.
Cosa dovremo aspettarci?
Si tratterà di un seminario di due giorni in cui durante il primo affronterò temi più teorici: la mia storia personale, il mio percorso professionale che mi ha portato ad utilizzare questa tecnica ecc. Più una prova finale dove tutti potranno vedermi all’opera dato che tatuerò dal vivo. Il secondo giorno, invece, i corsisti potranno cominciare a mettere in pratica ciò che hanno appreso attraverso vari esercizi di difficoltà differenti. Ci sarà anche modo di fare ogni tipo di domanda e chiedermi assistenza.
E le tue ultime parole famose sono… ?
Beh, per ottenere dei risultati importanti, dovrete imparare molto e il più possibile. Allo stesso tempo dovrete anche fare vostro quello che avete appreso. Ed essere sempre fedeli a voi stessi.