Al momento Shana tatua in ben sette studi (tre italiani più quattro esteri visto che si è aggiunto quello di Barcellona) e non ha mai smesso con la sua idea di “armonizzare” stili differenti ed atmosfere dark.
Shana, posso chiederti come sei diventata una tatuatrice professionista?
In realtà ho sempre avuto molto fascino per l’inchiostro e le persone tatuate, fin da quand’ero piccola, hanno sempre attirato la mia attenzione. Ho iniziato il liceo artistico e, durante quel periodo, alcuni miei amici mi chiedevano di disegnare loro dei progetti che poi si facevano regolarmente tatuare da altri. A quel punto mi sono chiesta perché non potessi farlo direttamente io! (ride) E così è cominciata la mia avventura.
L’amore per il nero (e il relativo inchiostro) quando e come nasce?
Quello è presente da sempre visto che non sono mai stata un’amante dei colori. Adoro i temi scuri, quasi o completamente “desaturati”, quindi la scelta cromatica era abbastanza ovvia. Forse l’unica in assoluto sulla quale non c’è mai stato alcun dubbio.
Le tue esattamente cosa sono? Geometrie su pelle che diventano, strato dopo strato, soggetti più articolati? Nel tuo caso non parlerei affatto di semplici e banali tatuaggi…
Venendo dagli studi di architettura e disegno tecnico, la maggior parte dei miei progetti si basa su precise geometrie. Inizialmente più basiche e poi man mano sempre più complesse o su più livelli. In ogni caso si tratta di un percorso lungo in cui ho ancora da provare tantissime combinazioni di idee.
Vorrei arrivare a fondere le geometrie sia Tradizionali che Neo Tribal o Cyber con soggetti più Dark, ma sto ancora cercando la giusta chiave per armonizzarle insieme.
Hai un mood mentale prediletto quando ti ritrovi a creare? Preferisci il silenzio o il rumore?
Spesso e volentieri mi ritrovo a disegnare negli studi dove lavoro con attorno del gran caos e della musica a tutto volume. Creo disegni e soggetti sui mezzi pubblici, sugli aerei, nei bar o alle cene fra amici… ovunque!
La musica ti ispira a sufficienza?
In realtà non mi cambia granché il tasso di creatività, però la musica è sempre stata una costante nel mio mondo. Essa cambia più in base al mio stato emozionale rispetto al progetto che devo realizzare da zero. Quindi non esiste un genere musicale che ascolto o prediligo per qualche stile in particolare, ecco.
Ho notato che pubblichi spesso sul tuo account Instagram dei “digital concept” tesi un giorno a diventare dei tatuaggi veri e propri (se ci sarà ovviamente l’interesse da parte del cliente). Pensi che sarà questo il futuro del caro e vecchio bozzetto su carta?
Ogni progetto in digitale è solo un concetto che ho in mente. Qualcosa che vorrei creare sulla pelle di qualcuno/qualcuna. Spesso sono progetti molto grandi, ma servono soltanto per trasmettere la mia idea al pubblico in generale e ai miei clienti in particolare.
Clienti che spesso si lasciano ispirare da quel tale soggetto realizzandolo, tatuandolo in altre parti del loro corpo oppure utilizzando con delle dimensioni diverse.
Il bozzetto su carta è ormai, nella mentalità e nella comodità di tutti, pressoché superato.
Per noi tatuatori è molto più veloce e immediato farlo in digitale. Ciò non toglie ovviamente la realizzazione di dipinti o tavole che rimarranno per sempre su di un altro livello rispetto ad una creata, appunto, con l’ausilio del digitale.
Ho notato che lavori presso diversi tattoo shop in Italia e all’estero. Te li vado ad elencare: il ‘Luxury Tattoo’ di Grosseto, il ‘Broken Art Tattoo Studio’ di Padova, l’ “Aseptic” di Trento, il ‘Fat Fugu Collective’ di Northampton (Gran Bretagna), il ‘El Manicomio’ di Madrid e il ‘Forever Lost Tattoo’ di Södermalm, in Svezia. Posso chiederti come fai ad organizzarti con la tua agenda?
Aggiungerei alla lista anche il ‘Bhorn Tattoo’ di Barcellona (IG: @bhorn.tattoo) e prossimamente avrò anche altre città e studi da annunciare a chi mi segue. Sai, non vedo l’ora di andare in quei luoghi perché amo viaggiare e conoscere, confrontarmi con vari artisti di ogni genere. La vedo come una grande possibilità di crescita personale in ogni ambito.
E con le varie tattoo convention come ti comporti?
Beh, allo stesso tempo tatuare in così tante città è molto stancante. Ti toglie tempo ad altre cose fra cui le stesse tattoo convention o il semplice lavoro nello studio in cui sei resident. Eppure ogni singola volta torno a casa carica di esperienze e di insegnamenti che non hanno prezzo.
E le tue ultime parole famose sono… ?
“Tattoos until the machine goes off!” (tatuaggi a ripetizione finché la macchinetta ad aghi non si spegne. NdR)
E si spegne spesso nel tuo caso?
Certo, visto che mi scordo con una certa frequenza di caricarla! (ride)