Storia di un tatuatore che lavora al ‘Nautilus Tattoo’ di Monterotondo (Roma) e segue il suo “flow”. Un flusso che finisce sempre per portarlo nella giusta direzione.
Roberto, come è nata in te l’ambizione di diventare un tatuatore professionista e di specializzarti in uno stile eterno come il Traditional?
Beh, riguardo ai miei inizi di carriera, il mio sogno adolescenziale è sempre stato quello di sentirmi il più libero e indipendente possibile, provando a vivere facendo un mestiere che amassi.
Quando avevo intorno ai quattordici/quindici anni, giravo per gli ambienti del writing e della cultura underground romana, e lì ho cominciato a vedere le prime gambe e braccia tatuate con teschi, rose e serpenti.
Che dire, è stato amore a prima vista! Certe cose, in definitiva, non le scegli.
Come hai cominciato a tatuare?
Ho iniziato quasi dieci anni fa ed è un decennio che non faccio e non penso ad altro. La mia credo si possa definire una vera e propria ossessione, ma in ogni caso posso dire che il mio sogno adolescenziale si è realizzato! Perché il Tradizionale? Stile, sentimento, potenza dei soggetti, gambe secche e tatuate: c’è forse qualcosa di meglio?
Cosa pensi di apportare di tuo allo stesso Traditional? Solo rispetto per la “tradizione” o anche qualche piccola traccia di innovazione?
Cerco di rivisitare i soggetti secondo il mio gusto e di bilanciarli nel modo che credo sia più corretto. Ho una tendenza naturale ad aggiungere. Quindi spesso parto da una cosa e – chi mi conosce – sa che potrei andare a crearne tranquillamente tutt’altra.
Questa è una delle mie azioni che mi piace di più. Molti clienti mi dicono che ormai sono riconoscibile, ma seguo soltanto il mio flow; e spero sempre che mi porti nella giusta direzione.
Il Traditional solitamente viene associato ai colori, ma nel tuo caso anche il Black and Grey ha il suo bell’effetto. Che ne pensi? E se fosse per te, a livello di ricerca e sperimentazione, lavoreresti di più in un campo o nell’altro?
Esatto, negli ultimi due anni sto sperimentando parecchio con il Tradizionale in bianco e nero. Che dire? Mi piace e basta! (ride) Mi dà molta soddisfazione vedere l’eleganza e la potenza del nero e l’armonia che si viene a creare nel complesso quando si va a chiudere un braccio o una parte del corpo.
Però non mi hai mica risposto…
Non saprei che dirti visto che sono molto sentimentale. Con il bianco e nero riesco a esprimere delle emozioni, mentre con il colore delle altre. Quindi principalmente amo lavorare in entrambi i modi. Dipende semplicemente dal mio stato d’animo e da quello che voglio rappresentare e trasmettere.
Hai mai avuto dei maestri o, per essere ancora più espliciti, dei veri e propri idoli nell’ambito della tattoo art?
Sì, come tutti, ho avuto dei maestri. D’altronde rientro forse nell’ultima generazione di apprendistato “old school”. In queste righe sarebbe troppo lungo da spiegare, ma chi ha fatto questo tipo di percorso sa esattamente di cosa sto parlando.
Gli insegnamenti più preziosi sono sicuramente quelli su come si sta al mondo, soprattutto in questo ambiente della tattoo art.
Idoli? Tantissimi. C’è veramente tantissima gente forte là fuori. Molti ho avuto il piacere di conoscerli, altri ancora no, ma c’è tempo…
Mi illustri i tuoi prossimi guest spot o partecipazioni a determinate tattoo convention?
Dunque, vengo da due anni di spostamenti tutti i mesi tra varie guest e convention in Italia e in Europa. Sono appena tornato dalla Germania e ora ho gli ultimi spostamenti dell’anno in quel di Rotterdam e Praga. Quindi mi sono promesso di fermarmi per qualche mese… ma a tale promessa non ci credo tanto neanch’io! (ride) Al momento ancora non saprei, ma credo che a breve butterò giù le date per quel che riguarda il 2025.
Come procede al ‘Nautilus Tattoo’ di Monterotondo vicino a Roma? Ormai siete diventati una signora squadra di tatuatori e tatuatrici, vero?
Al ‘Nautilus Tattoo’ (IG: @nautilus.tattoo) a Monterotondo procede tutto benissimo. Siamo aperti da quattro anni e ormai siamo sei tatuatori, ma soprattutto dei grandi amici.
Si sta bene, si ride, si scherza, si lavora e si cresce tutti insieme. Non potrei chiedere di meglio.
Ah, ho fatto i debiti almeno per i prossimi vent’anni per acquistare la macchinetta del caffè, quindi chiunque voglia passare a trovarci per un saluto e per prenderne uno insieme, per noi è sempre il benvenuto!
E le tue ultime parole famose sono… ?
Ultime parole famose? Non saprei, ho un black humor abbastanza accentuato, quindi mi verrebbero in mente solo cose sbagliate per rispondere alla tua domanda! (ridacchia) Quindi ringrazierei ancora Tattoo Life per l’opportunità e chiuderei così la nostra chiacchierata… prima di rovinare il tutto!