Abbiamo intervistato il proprietario del ‘Reno Tattoo Studio’ di Pavia e assaporato la sua energia creativa. Perché i suoi sono tatuaggi pieni zeppi di vita.
Reno, mi spieghi cosa ti ha spinto a diventare un tatuatore e come hai scoperto che lo stile FineLine si sposava col tuo modo d’intendere l’arte?
Credo in via del tutto sincera che l’energia e la voglia di parlare di ciò che vivevo (e tuttora vivo) sia stata la scintilla che mi ha avvicinato al mondo del tatuaggio.
Fin da quando ho iniziato, una delle cose che più mi ha convinto del mio percorso artistico sia stato ascoltare tutte quelle persone che avevano una storia da raccontare, bella o brutta che fosse.
Già nel bar del quartiere disegnavo per conto mio o per gli amici con delle penne BIC: facevo “tag”, “puppet” ecc. ed ero molto inserito nella scena writing. Amavo lo stile Wild-Style con linee fini, taglienti come lame, aggressive ma allo stesso tempo eleganti. Credo che sia stato proprio questo l’inizio di ciò che poi è diventato il mio vero stile. Uno stile chiamato da me “un po’ in tutto!”.
Appunto: parlami del ‘BIC tattoo’. Vogliamo spiegarlo meglio ai nostri lettori?
Ho iniziato ad utilizzare la penna BIC fin da ragazzino per decorare diari o preparare sketch per i miei raid notturni. Il ‘BIC style’ è per me un qualcosa che mi rappresenta totalmente come artista. E contraddistinguermi per me resta un serio impegno!
Quando ti tatui in ‘BIC style’ non ti fai solo un tatuaggio, ma porti via con te una mia crescita di vita.
Parlo di nostalgia del tempo passato, di passione, di umiltà, ma soprattutto di un tatuaggio che ha del potenziale. Quando tatuo ci metto dentro questa sorta di energia: non si tratta solo del tattoo in sé stesso, ma dell’esperienza che la persona vive mentre la sto tatuando.
La tua è una fascinazione per delle icone – storiche, ma anche scultoree e cinematografiche – che provengono da altre epoche: si tratta di un modo di esportare un concetto di bellezza all’interno di questa nostra contemporaneità?
Mi affascina molto lo stile cinematografico tra gli anni Quaranta e Sessanta del Novecento: quel vintage realizzato grazie ad atmosfere cupe.Le sculture invece hanno un fascino silenzioso, ricco di storie e aneddoti.
La bellezza è soggettiva. Anche nel contemporaneo trovo ispirazione, ma preferisco sempre farmi trasportare con la mente dalle figure del passato. Prendilo un po’ come una specie di tributo al tatuaggio classico e tradizionale!
Ho notato che ti piace particolarmente tatuare i cuori sacri: come mai?
Penso che sia dovuto ad una delle mie artiste preferite: Frida Kahlo. La sua vita mi ha sempre ispirato e mi sono immedesimato spesso in lei, sia come persona che nei suoi dipinti. Ti sto parlando di quei simboli che poi ho ritrovato così riproducibili nel mio stile e nei miei racconti su pelle.
Mi parli del ‘Reno Tattoo Studio’? Da quanti anni siete aperti e cosa significa tatuare in una città universitaria come Pavia?
Il ‘Reno Tattoo Studio’ (IG: @renotattoostudio) è più che uno studio rivolto sul panorama del tatuaggio pavese. Siamo aperti da otto anni e io tatuo dal 2013; Pavia è una città piccola – una specie di enorme paese nel bene e nel male – e molto particolare dal punto di vista universitario.
Abbiamo una forte clientela di studenti universitari, soprattutto provenienti dall’estero.
Sbaglio o il ‘Reno Tattoo Studio’ è un luogo – artisticamente parlando – a prevalenza femminile?
Yes! Tutto è avvenuto in maniera un po’ casuale, fino a che mi sono accorto di essere rimasto in minoranza! Scherzi a parte, è una bella esperienza lavorare con molte donne e poi ho diversi “guest” maschili che pareggiano il conto! (ride)
Guest, oltre ad ospitarne al ‘Reno Tattoo Studio’, ne effettui ancora?
Sì, anche se non è stato facile tornare on the road e lasciare la serenità del mio studio (alias casa) dopo il Covid. In ogni caso ho appena stretto una “guest” su Milano che spero diventi una sorta di appuntamento fisso per me. Poi ne ho altre da alcuni amici sparsi per l’Italia e – dato che i figli crescono – vorrei tornarmene anche un po’ all’estero.
Mi sveli la tattoo convention di cui hai già prenotato il booth e che attendi con grande interesse nel corso di questo 2024?
Per quanto riguarda le convention, sono vicino a chiudere degli accordi. Ce ne sono tante e di fortissime a cui vorrei davvero partecipare. Avrò delle tappe fisse in Italia, ma devo ancora decidere come muovermi e allo stesso tempo punto molto su quelle estere.
E le tue ultime parole famose sono… ?
Scherzi? Non ci sono mai delle ultime parole! (ride) Tutto cambia ogni singolo giorno. Spero di poter continuare a mutare anche io, ma se proprio devo dirti qualcosa, beh, “Ci vediamo presto, Braulio!”.