A colloquio con Roberto Borsi, Raven e Marco Marini (aka Le Sacre Linee) sul valore artistico, su di una squadra di tatuatori di prim’ordine e sui nuovi progetti di un tattoo studio in grado di fare la storia.
Il ‘Primordial Pain’ non è un semplice studio di tatuaggi, ma un punto di riferimento da anni della tattoo culture italiana. Vi va all’alba del 2025 di stilare un piccolo bilancio della vostra storia?
(Roberto Borsi) Il nome ‘Primordial Pain’ (IG: @primordialpaintattoomilano) in realtà è sempre stato un’idea. Da quando nel 1989 scrissi la prima tesi sui tatuaggi degli atenei italiani, la curiosità e l’incessante voglia di apprendere mi misero alla ricerca delle origini del tatuaggio. Con i tempi moderni, gli strumenti più raffinati e la sterilizzazione, il tatuaggio aveva solo un elemento indissolubile con il passato: Il “dolore primordiale”, il rito di passaggio, la prova di resistenza e perseveranza.
Lo studio e gli artisti che negli anni si sono succeduti sono il risultato della ricerca, dell’arte, della storia, degli stili. Da un singolo artista siamo diventarti un gruppo, da un gruppo siamo ora una famiglia.
Ogni membro della famiglia contribuisce con il proprio ingegno, personalità e stile.
Siete ormai giunti ad otto tatuatori: una signora cifra. Vi andrebbe di descrivere lo stile di ognuno di loro aggiungendovi anche un commento umano a riguardo?
(Roberto Borsi) Il ‘Primordial’ ha cinque resident, gli altri sono guest fissi. Marco Marini (IG:@lesacrelinee) è il fenomeno emergente a livello internazionale dello stile Dot e Black, un artista sempre in movimento con lo stile e lo studio profondo delle origini ataviche del tatuaggio primitivo, che si proietta nel futuro dando vita ad un qualcosa di così inconfondibile che viene spesso preso d’esempio o copiato in diverse parti del globo.
Davide DW (IG: @davide_dw) con una cultura accademica e tecnica sempre attenta al dettaglio, crea immagini che attingono dal più puro Blackwork a innovative immagini oscure e moderne; sempre in crescita artistica anche con le bellissime sculture e incisioni su linoleum. Raven (IG: @thegallantcrow) che ricerca dalla pittura ad olio ed acrilico, le immagini più dark, fondendo il proprio stile su soggetti che variano in tutto lo spettro del cinema moderno e antico, il mondo dei fumetti americano ed europeo e quello pittorico surreale o fantasy di tutto il corso del Novecento. Quel tocco horror e decadente allo stesso tempo.
Charlie Schiavoni (IG: @charlie_schiavoni), che dell’amore per la cultura anime e giapponese in generale, ha improntato la propria scelta artistica. I suoi tatuaggi sono coloratissimi e molto tecnici. La sua visione di quel mondo animato si riflette dalle stampe ai tatuaggi; un vero lifestyle per lui. Sempre attento alla Japan street culture, esprime tutto nei soggetti che sempre più clienti portano addosso con orgoglio. La notevole cultura cinematografica del settore lo rende davvero un riferimento per gli amanti del genere, che ormai, anche grazie al suo contributo, non è più di nicchia ma sta diventato mainstream.
(Raven) Roberto Borsi,in arte Horibudo (IG: @horibudofirst), è stato per tanti anni celebre per le sue visioni dark e gotiche nel mondo del tatuaggio, spesso innovative e sperimentali, ma portando con se già dall’infanzia l’amore per il Giappone. Amore che è diventato lo stile per cui è conosciuto oggi, membro della prestigiosa famiglia di tatuatori del sensei Horitoshi. La tecnica di tatuaggio di Horibudo si chiama “Tebori” e coinvolge l’utilizzo di aghi manuali invece di macchine elettriche, una vera e propria arte artigianale. I soggetti che tatua fanno parte della tradizione giapponese con significati profondi e simbolismi spesso complessi. La disciplina, il continuo studio e la dedizione che mette in quello che fa è l’insegnamento più prezioso che abbiamo imparato al ‘Primordial Pain’ (IG: @primordialpaintattoomilano).
La vostra sede storica (viale Abruzzi 13) è in una delle strade più trafficate di Milano. Tutto questo incessante scorrere umano e meccanico attorno a voi comporta che il ‘Primordial Pain’ sia sempre in continuo movimento?
(Marco Marini aka Le Sacre Linee) Credo che indipendentemente dalla geo-localizzazione di uno studio, la vera essenza per una continua crescita di studio sia proprio da ricercare all’interno degli artisti che compongono il gruppo. Ormai lavoriamo insieme da oltre dieci anni e la nostra forza, oltre alla parti artistiche che ognuno di noi rappresenta, sono i valori di amicizia e rispetto che si sono consolidati nel tempo. Per questo posso confermare che quotidianamente siamo in movimento e in continua crescita; tutti noi abbiamo un unico obiettivo che è quello di portare avanti questa fantastica arte rimanendo ben saldi alle tradizioni che hanno fatto innamorare tante persone di questo mondo. Un mondo a tratti ancora misterioso e trasgressivo allo stesso tempo.
Coprire, a livello di stili, quasi l’intero spettro della tattoo art è sicuramente un vostro marchio di fabbrica. In parole povere date sostanza ad un’arte che va celebrata in tante forme differenti. Pensate che vi manchi ancora qualche sbocco espressivo/creativo oppure l’immagine definitiva del ‘Primordial Pain’ è questa e questa deve restare?
(Marco Marini aka Le Sacre Linee) L’arte in genere non ha confini e barriere, pertanto credo che non si possa mai pensare ad un momento in cui ci si senta arrivati come gruppo o come singoli. Che sia espressiva o stilistica, sicuramente ciò che può essere di aiuto alla crescita resta la ricerca continua di stimoli creativi che ognuno di noi può trovare in ogni angolo, passando dalla natura allo studio di usi e costumi di popolazioni lontane. Il mondo è pieno di stimoli che possono essere un ottimo punto di partenza per dare “virate brusche” ad un percorso ormai consolidato di ognuno di noi; basta saper guardare con occhi curiosi e avere tanto coraggio di uscire sempre di più dalla nostra comfort zone.
Immagino che a livello di convention italiane o internazionali vi muoviate in blocco con l’intero studio prediligendo il nome collettivo ‘Primordial Pain’ rispetto al singolo talento individuale. Le cose stanno così?
(Raven) Ognuno di noi ha stretto amicizie con tatuatori di altre città italiane e anche estere, in studi dove si è sempre i benvenuti. Abbiamo anche le nostre mete individuali in base alle richieste personali e dove il genere prediletto di tatuaggio è più ricercato. Come tradizione, il ‘Primordial Pain’ è sempre presente al completo alla Milano Tattoo Convention. Al contrario di molti tatuatori che non partecipano alle tattoo convention della propria città, noi siamo sempre felici di partecipare a quella di Milano: è una metà che conosciamo, ma che non smette di elettrizzarci e ispirarci.
A proposito, sempre parlando di convention, quali saranno i vostri piani di azione per quel che riguarda il 2025?
(Raven) Come già detto e come da tradizione, l’ultimo giorno di gennaio e i primi due di febbraio la famiglia del ‘Primordial Pain’ sarà presente alla Milano Tattoo Convention. Per il momento io (IG: @thegallantcrow), Marco (IG: @ lesacrelinee) e Davide DW (IG: @ davide_dw) abbiamo in programma assieme di partecipare, verso fine febbraio, alla Brighton Tattoo Convention e stiamo organizzando di farne altre con una line up completa, sia in Italia che all’estero. E tutti, individualmente, stiamo facendo un planning dei guest per il 2025.
Al di fuori di viaggi, trasferte e guest, un progetto allettante per il futuro, una sfida eccitante, un qualcosa di inedito non ancora sperimentato finora, ce lo potete già anticipare?
(Marco Marini aka Le Sacre Linee) Proprio in questo ultimo anno abbiamo messo giù i punti per una nuova sfida, qualcosa che sicuramente ci farà crescere come gruppo, ma aspetteremo ancora un po’ per l’annuncio ufficiale di questa grande novità. Per ora continuate a seguirci e supportarci perché il ‘Primordial Pain’ presto avrà una grande novità in serbo per voi.
Esiste un aforisma brillante o uno slogan efficace in grado di sintetizzare la vostra filosofia di storico tattoo studio?
(Raven) Un termine che è molto vicino alla realtà del nostro studio è quello di “Ganbaru”. È un verbo giapponese che è più facilmente traducibile in “lavorare con perseveranza” durante periodi di avversità. La filosofia di Roberto (IG: @horibudofirst) è quella di analizzare sempre il proprio operato e confutarlo, aiutandosi a migliorare, avendo bene in mente gli obiettivi e non adagiarsi mai a qualche tipo di successo. Perché chi si crede arrivato da qualche parte, in realtà si è appena fermato.