Abbiamo conosciuto meglio il fondatore del ‘Black Island Tattoo’. Un bravo ragazzo trapiantato a Milano che bada soprattutto alla sostanza del suo mestiere.
Piero, come scopri che nella vita avresti fatto il tatuatore professionista?
Ci sono arrivato un po’ per caso visto che non ho una “storia artistica” alle spalle. Eppure, dopo i primi tatuaggi fatti sul mio corpo, sentivo un feeling e un fascino particolare per questo mondo.
Così da autodidatta ho iniziato a fare qualche tattoo su alcuni amici. Andavo a tatuarmi ogni mese per capire cosa sbagliavo. Cercando allo stesso tempo di migliorarmi sempre di più. Sopratutto per una questione di rispetto verso chi mi dava fiducia.
Cosa trovi di così irresistibile nell’uso dell’inchiostro nero?
Diciamo che l’uso del nero e lo stile che esprimo non sono state delle scelte dettate dalla ragione. Inizialmente facevo un po’ tutto, ma più creavo sulla pelle altrui e più mi sentivo affine a questa tipologia di tatuaggio.
Il tuo stile è geometrico, ornamentale e spirituale allo stesso tempo: dove trovi l’ispirazione per creare delle traiettorie di inchiostro così eleganti ed intricate?
L’ispirazione per i miei lavori parte prima di tutto dal corpo del cliente. Cerco di seguire le sue curve naturali affinché il lavoro si adatti nella maniera migliore e “vesta” la sua struttura corporea per valorizzarla.
Mi sembri vistosamente tatuato a tua volta: chi si è occupato principalmente dell’inchiostro che sfoggi?
Sui miei tatuaggi si sono alternati vari artisti e colleghi che ho conosciuto durante il mio percorso.
Sai, credo che mi abbiano tatuato più di venti tatuatori diversi…
A chi ti sentiresti di dire grazie per ciò che ti ha insegnato nel mondo della tattoo art?
Diciamo che un grazie lo dico a tutti e venti! (sorride) Anche ai colleghi con cui magari ho discusso, perché tutti mi hanno insegnato qualcosa che mi ha permesso di maturare. Principalmente ringrazio la mia amica e collega Jackie Jex (IG: @jackiejextattoo) che è stata la prima a darmi qualche consiglio dopo un anno dal mio inizio. Un altro ringraziamento lo devo a Carmine Riu (IG: @carminetentacles) che mi ha aperto le porte del suo studio in quel di Alghero e mi ha dimostrato cosa vuol dire essere/vivere da tatuatore.
Hai un desiderio artistico che vorresti vedere esaudito in tempi brevi?
Magari essere invitato alla convention tedesca ‘Gods of Ink’! Sai, io sono uno molto competitivo di natura: mi piace visitare (e soprattutto partecipare) alle tattoo convention restando immerso in questo modo. Credo che se uno vuol essere un buon tatuatore non deve mai fermarsi, ma cercare sempre stimoli nuovi per continuare a crescere.
Mi descrivi il ‘Black Island Tattoo’ di Milano e mi spendi qualche parola sui tuoi “compagni di viaggio” ovvero Nino e Daniele Saggiomo Passerotto, cofondatori assieme a te dello studio?
Il ‘Black Island Tattoo’ (IG: @black_island_tattoo_milano) è nato dalla collaborazione con Passerotto (IG: @passerotto90) e Nino (IG: @_ninotoon_): sono stati loro, difatti, i primi artisti che ho conosciuto quando ho iniziato la mia esperienza a Milano. Sono le due persone che più mi sono state vicino e le prime a credere nelle mie capacità dopo il mio trasferimento.
Lo studio è nato da una nostra necessità di avere un posto tutto nostro dove esprimerci artisticamente e trascorrere del tempo ben speso.
Facendo ovviamente sì che l’esperienza sia la più piacevole possibile per il cliente.
Nello studio lavora come apprendista anche Rachele Airoldi, la tua dolce metà…
Per quanto riguarda il mio amore Rachele (IG: @rachele.airoldi), beh, lei ha sempre voluto tatuare. In passato era già entrata in un altro studio per fare l’apprendista, ma così non è stato. Dopo che è stata “bloccata” a fare la shop manager per ben quattro anni, ho cercato di spingerla a prendere finalmente le macchinette in mano. E così è diventata la mia apprendista.
Cosa hai già segnato in agenda – a livello di tattoo convention e guest spot – per quel che riguarda i prossimi tempi?
In agenda ci sono sempre segnate le mie guest fisse al ‘No More Pain Tattoo’ (IG: @nomorepaintattoo) di Luca Pugno in quel di Peschiera del Garda, al ‘Numb Tattoo Parlour’ (IG: @numb_tattooparlour) di Jackie Jex di Porto Torres e al ‘Tattoo Tentacles’ (IG: @carminetentacles) di Carmine Riu ad Alghero, sempre nella mia amata Sardegna. Invece, per ciò che riguarda le convention, mi troverete il prossimo settembre a quella di Cagliari (IG: @cagliaritattooconvention).
E le tue ultime parole famose sono… ?
Resto fermamente del parere che il tatuatore deve far parlare di sé in base ai lavori che fa invece di fare il “personaggio” intento a conteggiare ascolti e visualizzazioni. La sostanza prima di tutto, no?