A colloquio con Luigi Del Duca, il proprietario di questo intrigante e “odoroso” luogo d’arte, totalmente napoletano, dove trionfano il Realistico, l’Ornamentale e il Blackwork.
Luigi, come prima cosa mi soffermerei sul nome del tuo studio ‘Petracore’: molto suggestivo, solido e “antico” nel senso nobile del termine. Come nasce esattamente?
Beh, inizio col dirti che scegliere il nome dello studio (IG: @petracore_tattoo_studio) non è stata cosa semplice. Avevo una lista dove annotavo le varie idee che però, a mente lucida, si rivelano sempre essere scontate e banali. Un punto chiaro, comunque, è sempre stato quello di optare per un nome in italiano.

L’idea di “Petracore” nasce da un momento che porta con sé uno specifico odore, vale a dire il Petricore, una sensazione olfattiva che si sente durante e dopo un fenomeno piovoso che, di suo, cessa un periodo di siccità.
Odore che fin da bambino ha conferito in me un senso come di pace e di beatitudine.
La modifica della lettera “I” con la “A” è stata fatta per rendere il tutto più personale e, per certi versi, più vicina al mio dialetto. In contemporanea all’apertura dello studio c’è stata anche la nascita del mio primo figlio, Leonardo; quindi mai nessun altro nome è stato, per me, più azzeccato.


So che esistete da poco come ‘Petracore’, anche se tu vanti un’attività artistica pluridecennale. Quanti tatuatori – oltre a te – lavorano in tale studio e perché questa offerta che va dal Realistico (il tuo stile di riferimento) all’Ornamentale e al Blackwork?
Con me (IG: @luigidelduca_tattoos) in studio ci sono due amici prima e colleghi poi. Vale a dire Marco Mote (IG: @marco_mote) specializzato in Ornamentale con diversi anni alle spalle di esperienza ed un vero e proprio punto di riferimento su scala nazionale. E poi Damiano (IG: @Demien_ttt) che, di suo, predilige appunto il Blackwork. Quello di Damiano è un percorso più giovane, ma di forte prospettiva futura. La linea che separa i due parametri è molto sottile, c’è una componente personale molto forte e allo stesso tempo tanta stima professionale.

Il ‘Petracore’ non è solo a predominanza maschile, vero?
Esatto. Il ruolo di shop manager sarà ricoperto a breve da Alessia (la mia compagna), che è stata fondamentale nel dare il via a questo progetto. Il suo supporto e il suo pragmatismo sono stati per me una vera manna dal cielo! Se sono qui a parlarvi del “Petracore” è soprattutto grazie a lei. Da poco, infine, si è inserita nel nostro staff Martina, un’apprendista molto giovane e di gran talento.

Ti faccio una domanda un po’ sibillina: i tatuaggi a colori entreranno mai a far parte dell’universo del ‘Petracore Tattoo Studio’ oppure è giusto che una certa distinzione stilistica continui a sussistere per attirare i vostri appassionati?
Mai dire mai! E comunque al momento il “Petracore” si distingue, tra le tante cose, anche per lavori esclusivamente in Bianco e Nero.

Fare questo mestiere a Napoli immagino vi influenzi un po’ come atmosfere e vitalità; oppure l’arte per te è sempre arte, totalmente interscambiabile, sia che si faccia sotto il Vesuvio o altrove?
Sì, penso che l’ambiente che ci circonda tenda in un modo o nell’altro a influenzarci. Io ho avuto la fortuna di nascere a Napoli, città che non ha di certo bisogno di presentazioni, ricca di storia e di arte in tutte le sue forme.
Eppure credo sia l’essere proprio di ciascuno di noi il vero protagonista capace di tradurre in un determinato modo gli stimoli esterni.

Come vi comportate a livello di tattoo convention italiane o internazionali? Spostate in blocco il ‘Petracore Tattoo Studio’ oppure vi partecipate singolarmente?
Dopo una lunga pausa personale da tattoo convention e guest c’è sicuramente la volontà da parte mia e di tutto lo staff di riprendere a girare l’Italia e soprattutto il desiderio di andare all’estero. Al momento siamo concentrati nell’organizzazione di guest con artisti nazionali dato che l’Italia è ricca di artisti con cui vogliamo condividere momenti di sano tatuaggio.


Pensi esista un aforisma in grado di sintetizzare la filosofia di questo tuo tattoo studio fresco di nascita?
Posso dirti che faremo di tutto per dare il nostro contributo a questo bellissimo mondo che è il tatuaggio e la tattoo art in generale. Non siamo interessati a diventare virali. Non sono le visualizzazioni o i grandi numeri sui social quello cui puntiamo.

Anche perché sono tutte cose che a mio modesto parere stanno spostando l’attenzione verso altro: per certi versi su chi il tatuaggio “lo fa” e non sul tatuaggio stesso. Il nostro unico obbiettivo è tatuare e farlo nella maniera più vera, onesta e originale possibile. Quindi più sostanza e meno apparenza.
Segui Luigi Del Duca su Instagram: @luigidelduca_tattoos