Abbiamo dialogato col proprietario del ‘Lone Tower Tattoo Parlour’ di Campobasso e trovato un artista fortemente legato al concetto di “evoluzione professionale”.
Pasquale, partiamo dal tuo soprannome “Fingerz”, vale a dire “dita”. Deriva forse da una tua tag e tu, per caso, provieni dal mondo dei graffiti e dalla street art?
Sì, quella è la mia “firma”, ma non è legata al contesto dei graffiti non essendo io mai stato un writer. “Fingerz” quindi sta per “dita”, che rappresentano il veicolo appartenente alla mente quando deve realizzare le cose manuali più complesse e fondamentali per il lavoro del tatuatore.
Come hai scoperto che nella vita avresti voluto fare il tatuatore professionista?
La mia è stata mera curiosità. Direi che è iniziato tutto tredici anni fa, in modo totalmente amatoriale.
Questo mondo mi ha poi definitivamente coinvolto al punto da divenire la mia professione.
Il tuo stile, quella sorta di Traditional molto contaminato e colorato allo stesso tempo, è sempre stato parte di te oppure ci sei arrivato a piccoli passi?
Il mio stile è frutto di una personale evoluzione che parte sicuramente dalle forme di Traditional più classico mentre io, attraverso l’uso di determinati colori e soggetti, provo a renderlo più riconoscibile.
Dove trovi ispirazione per quell’esplosione di colori che adorna ogni tuo tatuaggio? Hai per caso una palette di riferimento?
Sicuramente l’uso dei colori è una cosa che mi affascina parecchio. Spesso parto dalla realizzazione del soggetto decidendo sul momento l’abbinamento dei colori, diciamo che mi lascio trasportare dal “flow”… Per quanto riguarda la palette dei miei colori, cambia periodicamente a seconda dell’ispirazione.
Mi parli del tuo studio, vale a dire il ‘Lone Tower Tattoo Parlour’ di Campobasso?
Esattamente come per l’evoluzione stilistica, la nascita del “Lone Tower Tattoo Parlour” (IG: @lone_tower_tattoo_parlour) scaturisce dall’esigenza di un’evoluzione professionale. Lo studio è ubicato nel centro di Campobasso e l’abbiamo inaugurato nel maggio del 2023.
“Parlour” significa salotto in inglese…
Già. Difatti per me il ‘Lone Tower’ (IG: @lone_tower_tattoo_parlour) rappresenta una vera e propria idea di “salotto del tatuaggio”, ovvero uno spazio dove condividere con i colleghi e con i clienti questa nostra passione comune. Pur partendo come un progetto personale, hanno da sempre collaborato con me Fabe (IG: @fabe_dtm) e Merlo (IG: @psilocybe_merlo23), all’anagrafe rispettivamente Fabiana Arcor e Marco Merlo, validissimi artisti con i quali condivido un rapporto di amicizia oltre che il mestiere stesso.
Che tipo di 2025 ti immagini a livello di sfide personali?
Guarda, per il 2025 l’intenzione è di continuare a far crescere lo studio per ciò che riguarda l’efficienza e la visibilità, così da consolidare questa nostra realtà sul territorio.
Ha già dei guest spot già e delle tattoo convention fissate in agenda, sempre per quel che riguarda il 2025?
Sì, in questo periodo vorrei definire i vari appuntamenti per le convention a cui di solito prendo parte. Quindi la ‘International Caserta Tattoo Convention’ (IG: @caserta.tattoo.convention), l’‘ITER/International Tattoo Expo Roma’ di Roma (IG: @internationaltattooexporoma), la ‘Napoli Tattoo Expo’ (IG: @napoli_tattoo_expo) e la ‘Torino Tattoo Convention’ (IG: @torinotattooconvention).
Allo stesso tempo mi piacerebbe continuare a sviluppare il discorso delle guest, un modo di condividere esperienze con altri tatuatori e poter dare la possibilità ai clienti del ‘Lone Tower’ la chance di tatuarsi con loro. Già nel corso del primo anno sono passati da noi vari artisti, tra cui Gianluca Biasini/Artico (IG: @gianlucaartico), Vanessa Corsale/Vinnie Cut (IG: @vinniecut) e Ralph Olé (IG: @mentalitytattooshop).
E le tue ultime parole famose sono… ?
Beh, irealtà devo ancora trovare le mie ultime parole famose… (sorride)