Siamo andati a trovare Maurizio Solimeno, boss atipico che nelle due sedi del suo tattoo shop (Castellamare di Stabia e Salerno) fa del buon team building così come dispensa emozioni artistiche.
Maurizio, mi racconti cosa sono stati questi primi 26 anni di ‘Oplà Art’ visto che esistete fin dal lontano 1997?
Inizio col dire che leggere quella cifra, 26, fa davvero impressione! 26 anni sono tanti e sicuramente ho assistito coi miei occhi ad un cambiamento generazionale non indifferente. Siamo partiti dal saldare gli aghi a mano e a fare gli stencil col pennarello fino ad arrivare a diversi tipi di stencil machine, iPad e cartucce.
È passata tanta acqua sotto i ponti e ricordo con nostalgia quando le convention erano l’unico modo per entrare in contatto con nuovi artisti.
Allo stesso tempo apprezzo e ringrazio la tecnologia attuale che ha accorciato le distanze tra di noi oltre a darci la possibilità di crescere professionalmente e di farci pubblicità più facilmente.
Il nome della vostra attività – ‘Oplà Art’ – è davvero simpatico, fresco e memorizzabile…
Sono contento che tu abbia notato la sua “memorabilizzabilità” visto che era proprio questo il nostro obbiettivo: trovare un vocabolo che fosse simpatico e facile da ricordare. Inizialmente voleva rappresentare anche il dualismo della nostra attività, all’epoca ancora incentrata sulla vendita di articoli etnici da un lato e di tatuaggi dall’altro. Col tempo abbiamo associato la parola “art” per sottolineare l’ambito in cui ci siamo successivamente specializzati.
Mi illustri la gamma di stili che contraddistinguono il vostro studio? Ho notato che avete artisti specializzati in Traditional, Realistico, Lettering, BlackWork, Comics etc. E chissà quanti altri me ne sto scordando…
Il punto forte del nostro studio è proprio la varietà di lavori che offriamo. Abbiamo svariati artisti e ognuno di essi è specializzato, appunto, in uno stile diverso. Nella sede di Castellammare di Stabia, Kekka realizza Cartoon e Watercolor, Claudia predilige il Fine Line, Antonio è appassionato di Tradizionale e Giapponese mentre Rodriguez di Lettering e NeoTraditional. Non ultimo ci tengo a menzionare 2 altre figure fondamentali del nostro team: Anna, la shop manager del nostro studio di Castellammare di Stabia e Lorenzo, lo shop manager dello studio di Salerno.
Nella sede di Salerno abbiamo Vito, il fiore all’occhiello nel Tradizionale Bold e Alfonso sempre per quel che riguarda il NeoTraditional. Per quanto riguarda il Realistico abbiamo due artisti fenomenali: Max e Totò Balzano.
Oltre i nostri resident, siamo sempre felici di ospitare dei guest a rotazione per offrire al cliente infinite possibilità di scelta.
Qual è secondo te non dico il segreto di ‘Oplà Art’, ma la ricetta per godere di una così lunga longevità artistica e commerciale?
Come hai già specificato tu non c’è nessun “segreto” di mezzo. (sorride) Si tratta solo di grande collaborazione e affinità tra colleghi. Io stesso non mi sono mai definito il “capo”. Anzi, negli anni mi sono circondato di artisti capaci, in grado di ascoltare il cliente e offrirgli il meglio. La fiducia reciproca e la grande professionalità sono due elementi che non possono mancare affinché la nostra attività vada sempre nella giusta direzione.
C’è differenza tra le vostre due sedi, ovvero tra quella di Salerno e quella di Castellamare di Stabia?
C’è una differenza sicuramente a livello “strutturale”, se così vogliamo definirla. Lo studio di Castellammare di Stabia, ovvero la sede storica di ‘Oplà Art’ (IG: @oplart), è ampio e sviluppato su due livelli: abbiamo diverse sale e i tatuatori non hanno bisogno di alternarsi. Lo studio di Salerno, invece, è più intimo e presenta solo due sale: una per il nostro resident e l’altra che consente la rotazione di vari artisti.
Dal punto di vista professionale non vi sono differenze tra le sedi di Castellamare e Salerno dato che in entrambe avrete la possibilità di scegliere tra più tatuatori.
Quando capita una convention italiana o internazionale in quanti dello studio vi muovete per parteciparvi?
Le convention sono sempre state per noi una grande priorità, ma ogni tatuatore dello studio è libero o meno di parteciparvi. Generalmente siamo sempre uniti in questi eventi, perché i ragazzi hanno un bel rapporto tra di loro e ne approfittano per associare al sacrosanto lavoro una bella dose di divertimento.
Un progetto per il futuro a cui tieni in maniera particolare?
Quello a cui tengo di più è il medesimo su cui lavoro e aspiro quotidianamente. Ovvero poter offrire una vasta gamma di stili realizzati in maniera impeccabile, ma soprattutto avere sempre la possibilità di ospitare nuovi artisti da tutto il mondo. Sai, adoro stringere rapporti con loro, un po’ come si faceva ai vecchi tempi. Per questo motivo credo fermamente nella frase “il futuro è adesso”. Cerchiamo di raggiungere ogni giorno nuovi obbiettivi lavorativi che continueranno a farci crescere progressivamente, così come è stato in tutti questi anni.
C’è l’avete un moto dello studio per chiudere in allegria questa intervista?
Quello è sempre stato “Siamo un team!”. Nessuno deve mai sentirsi isolato o escluso ad ‘Oplà Art Tattoo & Piercing’ (IG: @oplart) e quindi ci sosteniamo sempre a vicenda.