Abbiamo intervistato il proprietario dello studio/atelier ‘Oltrenero’ di Torino e lui ci ha fatto comprendere come il suo sia tuttora un lavoro speciale e ricco di magia.
Matteo, so che tatui dal 2010, il tuo studio ‘Oltrenero’ si trova a Torino ed eccelli nell’uso del Bianco & Nero. Il resto vuoi raccontarmelo tu?
Sì, tatuo dal 2010 però il primo vero contatto con il mondo dei tattoo l’ho avuto qualche anno prima.
Ho visto da piccolo il mio primo tatuaggio dal vivo sulla pelle di mio zio e da quel momento si è deposto in me un seme che ha iniziato a crescere sempre di più.
Penso inoltre che la musica sia stata la connessione principale: ne ho sempre ascoltata parecchia e già negli anni ‘90 i musicisti sfoggiavano sui loro corpi un sacco di tattoo affascinanti.
Sempre in quel periodo ho capito che il metodo per informarmi era studiare il mestiere attraverso i vari magazine che trovavo in edicola. Così da allora ho cominciato a disegnare e pensare esclusivamente alla tattoo art.
Mi citi qualche data fondamentale?
Mi sono diplomato a luglio del 2012 e nel dicembre di quell’anno ho iniziato un apprendistato in uno studio di Torino aperto fin dalla fine degli anni Novanta. Mi sono inserito in questo magnifico mondo facendo gavetta per ben cinque anni. Questa è una cosa di cui vado tuttora molto fiero.
Ho imparato il mestiere da chi è stato davvero un tatuatore sul campo, ho conosciuto i grandi maestri, studiato gli stili e mi sono approcciato a tanti tipi di richieste diverse da parte della clientela. Oggi posso dire con orgoglio di aver dato vita finalmente al mio studio/atelier ‘Oltrenero’ (IG: @oltrenero_studio). Un punto di arrivo, sicuramente, ma anche un emozionante nuovo inizio!
Come definiresti i soggetti che ami tatuare?
Beh, per quanto riguarda i nuovi generi rientro decisamente nella macro-categoria del Blackwork, quindi tatuaggi realizzati esclusivamente in Bianco & Nero.
I miei progetti hanno una componente illustrativo/grafica con delle inflessioni che possono trovare similitudini con lo stile NeoTraditional per quanto riguarda le composizioni e talvolta le soluzioni grafiche ed estetiche.
Mi piace anche infondere una vena romantica ed elegante ai miei tatuaggi.
Qualcosa sì di dark, ma che possa essere compatibile con diverse tipologie di clienti, soggetti e concetti. Nel corso degli anni ho lavorato molto sui volti e penso di aver raggiunto un buon livello di considerazione per quanto riguarda la loro riconoscibilità. E questo mi appaga molto!
Quando tu ritrai Medusa quella è la “tua” Medusa, non la Medusa classica che abbiamo visto in tantissimi altri quadri e stampe, vero?
Hai ragione. Quando disegno una “Medusa” – come dici tu – voglio che non ci siano influenze. In pratica voglio essere Matteo “Karma” Damiani (IG: @m_karma_ttt) e voglio che quella sia la mia “Medusa” al 100%. Ovviamente all’interno del progetto sfogo tutto il mio bagaglio.
Ho molte “reference” in mente da cui rubo e prendo ispirazione, ma il progetto voglio che sia semplicemente mio, che si veda e sia riconducibile immediatamente a me.
Questo, nel mio caso, è fondamentale. Il capello nero piatto dei miei personaggi, lo sguardo delle donne che ritraggo, piccoli dettagli come i punti luce sul naso o i contrasti tra luce e ombre sono situazioni che vedo, rielaboro e assimilo per creare sempre qualcosa di nuovo. Un passo dietro l’altro nell’ambito di un’evoluzione costante.
L’ ‘Oltrenero’ di Torino mi sembra uno studio davvero elegante sia come arredamento che per il tipo di tatuaggi che eseguite tra quelle pareti…
Grazie mille. Lo studio è stato concepito per essere più un atelier, che un classico studio di tatuaggi.
Quindi una casa calda e un posto dove la cultura l’innovazione convogliano in un unica forza che è il motore di questo magico posto. Dopo anni di collaborazioni, tantissimi spostamenti, numerosissime guest e convention ad un certo punto ho sentito l’esigenza di avere qualcosa di mio, che emanasse la mia personalità da poter condividere con tutti: clienti, colleghi, amici e artisti in generale.
Quante persone lavorano assieme a te?
Oltre all’incredibile contributo dell’architetto (senonché mia moglie) Sara Di Benedetto (IG: @instantselector) che ha reso possibile la creazione di questo progetto, mi avvalgo ogni giorno di un piccolo team composto dal mio caro amico Giulio (IG: @gg_tattoo) che è anche il mio apprendista e dall’ultima arrivata Silvia (IG: @whitealien) che è la nostra social media manager, ma non solo, visto che è anche una grande professionista nel settore della grafica e dell’illustrazione digitale. Ho solamente due postazioni in studio, una mia e una che, a rotazione, tutte le settimane viene occupata da un team di “guest artist” provenienti da tutta Italia.
Hai già segnato in agenda delle tattoo convention e dei guest spot a cui tieni particolarmente?
Sì, sarò alla ‘Milano Tattoo Convention’, unico evento al momento che ho in programma in Italia, e mantengo vivo il sogno di poter partecipare il prossimo anno al ‘Tattoo Planetarium’ di Parigi e magari un giorno arrivare addirittura a Francoforte (IG: @godsofinktattooconvention)…
Invece come tappe fisse ci sono sempre Berlino in cui tornerò come ospite al ‘Der Grimm Tattoo’ (IG: @der_grimm_tattoo) e poi Zurigo che ormai è una seconda casa, sempre ospite dal mio amico Giahi (IG: @giahi).
E le tue ultime parole famose sono… ?
Vorrei solamente dire che quello che facciamo è un mestiere incredibile, antico, ricco di magia e che regala davvero tantissime emozioni. Non lo sottovalutiamo mai. Anzi, cerchiamo di trasmettere alle nuove leve e ai nostri clienti lo stesso amore e la stessa passione che sentiamo, tutte le volte, dentro di noi.