Il proprietario del ‘Golden Ink’ di Campobasso (lo studio più vecchio del capoluogo molisano) è un grande appassionato di chopper e di opere su pelle Old School intrise nel mito di Ed Hardy e Bob Roberts.
Dimmi la verità, Marco: è nato prima in te l’amore per i tatuaggi o per le motociclette chopper?
Beh, ho sempre avuto interesse per diverse e varie sottoculture, soprattutto quelle americane e credo che tutte siano strettamente correlate al mondo del tatuaggio. Sono sempre stato un ragazzo curioso e creativo: passavo i pomeriggi sullo skate ascoltando hardcore-punk e ammirando tutti i costruttori di chopper americani.
Si parla di un filo indissolubile, vero?
Esatto. Credo che i chopper e i tatuaggi abbiamo sempre avuto un filo che li lega, non a caso nei tattoo Tradizionali degli anni 70 ricorre sovente la simbologia del “biker” e questi ambienti sono spesso formati da persone decisamente tatuate o addirittura tatuatori a loro volta! Posso quindi affermare di essere entrato in queste due dimensioni allo stesso tempo.
Il tuo stile è davvero eterogeneo e multi-sfaccettato: nelle tue creazioni su pelle si avverte infatti il Traditional americano, il Giapponese, ma anche la ricchezza espressiva dei graffiti, dei fumetti e di certe atmosfere calde ed infernali: pensi che abbiano dimenticato qualcosa nello spettro della tua arte?
No, hai colto in pieno nel segno! (sorride) Io cerco di riportare nei miei tatuaggi tutto ciò che visivamente mi ha influenzato durante la mia adolescenza. Quindi l’esperienza dei graffiti, la passione per i film horror vecchia scuola e sicuramente l’ammirazione di quei tatuatori americani che hanno saputo mescolare il Traditional americano con il Giapponese.
Ti parlo di nomi come Ed Hardy e Bob Roberts fino ai grandi contemporanei come Tim Lehi, The Grime, Eddy Deutsche, Derrick Snodgrass, Chris Trevino ecc.
I tuoi tatuaggi sono prodotti artistici del 2024 che avrebbero avuto senso anche nel 1984 oppure nel 1934 perché il tuo imprinting è sicuramente qualcosa di “senza tempo”: sei d’accordo con me?
Questa domanda la prendo come un gran complimento e te ne sono grato. In realtà traggo solo ispirazione da quei tatuatori sopra citati. Da loro e da tanti altri di quell’epoca magica che considero i veri innovatori di questa costola della tattoo art.
Ad oggi noi tatuatori moderni possiamo solo ispirarci e replicare questo stile aggiungendo del nostro, ma dobbiamo comunque ringraziare quei nomi storici per l’ispirazione costante che ci danno. Credo che nel Traditional americano e nel Giapponese ci sia tutto quello che serve per creare delle composizioni meravigliose. Sperando che tutto questo possa essere tramandato in futuro!
Ti è mai capitato di vedere qualche tuo soggetto o sketch riprodotto sul serbatoio di qualche bella moto?
Si, è successo che qualche mio amico biker mi chiedesse di creare un progetto per qualche moto però la maggior parte delle volte sono io che traggo ispirazione dalle tante aerografie che ammiro sui chopper e che riporto nei miei tatuaggi e nella pittura.
Mi descrivi l’ambiente del tuo ‘Golden Ink’ di Campobasso?
Inizialmente quando ho aperto lo studio (IG: @golden_ink_di_marco_clemente) lavoravo da solo, poi ho sentito l’esigenza di avere altri tatuatori con i quali confrontarmi quotidianamente e creare un ambiente dove il tatuaggio si potesse realmente “respirare”.
Ad oggi siamo in tre a tatuare e abbiamo anche il nostro fidatissimo shop manager.
Pensi che il tuo studio sia una sorta di punto di riferimento per la scena molisana del tatuaggio?
Beh, in Molise ci sono tanti studi con dei bravissimi tatuatori, ma io sicuramente posso vantarmi di aver inaugurato lo studio più vecchio di Campobasso (IG: @golden_ink_di_marco_clemente) che ormai sta per compiere il suo sedicesimo anno di attività.
Hai già segnato in agenda per i prossimi mesi delle tattoo convention a cui parteciperai al 100%?
Sì, anche perché dopo diversi anni ho ripreso a partecipare alle tattoo convention. Comincerò la stagione 2024 con quella di Bari ad aprile proseguendo poi con quella di Roma a maggio e, sempre quel mese, parteciperò alla prima edizione della ‘Molise Tattoo e Custom Show’ di Isernia.
Hai dei guest-spot a cui tieni particolarmente?
Per quanto riguarda le guest ormai sono legato in maniera indissolubile alla bellissima città di Bologna e a quella banda di matti del ‘Sorry Mom Tattoo’ (IG: @sorrymombologna); però voglio tornare anche da Giovanni Pose del ‘Good Guys Studio’ di Forlì (IG: @goodguys_tattooing) e a Vicenza dal mio amico tatuatore/biker Abi del ‘Electric Tiger House’ (IG: @electric.tiger.house).
La tua colonna preferita per tatuare?
Ascolto vari generi musicali molto diversi tra di loro come il rap, l’hardcore-punk, il metal ecc, ma il genere che preferisco quando tatuo, dipingo e vado in moto è sicuramente lo stoner rock. Ti cito una band con la quale ultimamente sono davvero in fissa: gli Electric Wizard (IG: @electricwizard.official).
E le tue ultime parole famose sono… ?
Raw flow ‘til death!