Luca Cospito è un artista specializzato in Bianco e Nero che gravita negli studio di diverse città. Questa è la sua storia sintetizzata da un veloce scambio di battute
Ciao, Lucky! Il tuo uso, elegante, nitido e “classico” del Bianco e Nero necessita di qualche spiegazione in più: vuoi darcela tu?
Beh, fin da bambino ho amato le illustrazioni ad acquaforte e in generale le incisioni. Poi nel 2007, quando ancora ero concentrato sul tatuaggio Traditional e Giapponese, ho fatto i miei primi esperimenti per cercare di realizzare dei lavori ispirati a queste due tecniche. A partire dal 2011, grazie alla mia crescita tecnica e al miglioramento dei materiali utilizzati (aghi, colori e macchinette), mi sono finalmente reso conto che il passaggio da incisione a tatuaggio era possibile.
E hai creato uno stile tutto tuo?
In pratica sì. In questi ultimi dieci anni, grazie ad Instagram, ho scoperto che altri artisti stavano facendo il mio stesso percorso. Vedere il modo in cui stavano lavorando e allo stesso tempo risolvendo gli stessi quesiti tecnici che affrontavo io, beh, mi ha dato una grande spinta nella creazione di questo mio stile che, sì, sento molto personale.
Soprattutto per l’uso della linea e del punto come protagonisti assoluti.
Come ti sei accorto che ad un certo punto della tua vita avresti fatto il tatuatore? Hai avuto dei maestri importanti durante il tuo percorso formativo?
Mi sono appassionato ai tatuaggi nel 1996, a sedici anni, grazie ad una rivista comprata in edicola. Eppure è stato solo sei anni dopo, nel 2002, che ho iniziato il percorso per imparare la tecnica tradizionale Giapponese grazie alla supervisione del mio primo maestro: il leggendario Giancarlo Oneto detto “Origianca”.
Nel 2004, dopo aver tatuato solo ed esclusivamente con la tecnica “tebori”, sono passato ad usare le macchinette elettriche e da allora molte persone mi hanno aiutato a crescere. I più significativi, a quei tempi, sono stati Alfredo di Genova, il milanese Davide Andreoli e, soprattutto, Pepe di Viareggio. A lui devo tanto perché mi ha insegnato a non arrendermi.
Come nasce un tuo tatuaggio? Il cliente ti porge un’idea e tu incominci a sperimentare attorno ad essa? Voglio dire: se tatui un Giulio Cesare o un semplice cuore anatomico si nota che quello è un soggetto completamente “tuo”, no?
In generale credo che il tatuatore debba cercare di soddisfare le richieste dei clienti visto che sono loro in definitiva a portare l’opera finita addosso. Quindi, finché posso realizzarli nel mio stile, sono disposto a fare sia tatuaggi che nascono da un immagine del cliente che lavori partoriti completamente dalla mia mente.
Mettiamola così: il modo in cui preferisco lavorare è partendo da un’idea o un concetto più legato a come il cliente si sente. Per poi trasformarlo in immagini attraverso l’uso dei simboli che compongono il mio personale “dizionario di immagini”.
Faccio questo esclusivamente per creare dei tatuaggi riconoscibili, forti e carichi di significato.
Quanto di esoterico c’è nel tuo modo di tatuare? Il mondo dei tarocchi, ad esempio, è una tua fonte di ispirazione?
Da sempre sono affascinato dal mondo dei simboli come chiave per trascendere il materiale e raggiungere lo spirituale. Allo stesso tempo i miei tattoo non pretendono affatto di essere esoterici. Molto più semplicemente scelgo di utilizzare dei simboli già carichi di significato per creare quello che amo chiamare il mio “dizionario di immagini”. In questo modo posso utilizzare un mio linguaggio proprio che mi permette di creare una poetica chiara e diversa da quella di altri artisti.
Ultima domanda. Noto che se qualcuno si volesse rivolgere a te si troverebbe di fronte ben quattro opzioni logistiche: Roma, Milano, Torino e Alessandria…
In questo momento sto effettivamente dividendomi tra queste quattro città. Un po’ per piacere personale, un po’ per diletto artistico visto gli studi che frequento. In futuro limiterò sicuramente il numero di luoghi, ma ora come ora potete prendere appuntamento guardando la mia agenda pubblicata su Instagram basandovi sui miei vari spostamenti. Invito chi avesse dei dubbi a scrivermi senza problemi. Sai, sono sempre felice di rispondere alla domande dei miei clienti o follower.