Spesso si dice che tatuare è come “scrivere” storie sui corpi altrui. Lucille, tattoo artist a sua volta, l’ha fatto davvero pubblicando per Mondadori il suo primo romanzo ‘La Tatuatrice Gentile’
Parto con una piccola curiosità: Lucille (come il famoso pezzo anni ‘50 di Little Richard) è il tuo vero nome?
Sì, mi chiamo realmente così e ti devo anche dar ragione: è un nome molto rock and roll! (ride) Io, ad esempio, sono affezionata fin dai tempi del liceo alla canzone ‘Lucy in the Sky with Diamonds’ dei Beatles.
Come è nata l’idea de ‘La Tatuatrice Gentile’?
Beh, ritengo che questo libro sia venuto alla luce per una serie di piacevoli coincidenze. Forse è davvero andata così.
So che in passato hai cambiato un lavoro che ti stava soffocando la creatività per inseguire il tuo sogno di tatuare aprendo il ‘Roots Tattoo Studio’. La scrittura – il desiderio di scrivere, intendo – come si inserisce in tutto ciò?
Si inserisce partendo da molto lontano. Fin da piccola ho sempre tenuto diari dove amavo sfogarmi scrivendoci sopra arrabbiature e non. In ogni caso su di un punto vorrei essere chiara fin dal principio: io non mi definirei mai una scrittrice. Al massimo una simpatizzante della scrittura.
Hai degli scrittori (o delle scrittrici) a cui sei parecchio affezionata? E questi autori, leggendoli, ti sono stati utili nel trovare la tua prosa?
Non ho scrittori preferiti visto che mi piace perdermi nei romanzi e nella narrativa in generale. Non amo i cosiddetti “mattoni”, i libri troppo alti e voluminosi, perché in partenza mi scoraggiano! (ride) Diciamo che vengo rapita ogni singola volta dal libro che ho scelto di leggere.
Tipo?
Recentemente mi ha abbracciato il cuore ‘Mio Fratello Rincorre i Dinosauri’ di Giacomo Mazzariol (da cui è stato tratto il film del 2019 con Alessandro Gassmann ed Isabella Ragonese. Ndr).
Che tu sia Lara – la protagonista de ‘La Tatuatrice Gentile’ – direi che è appurato. Quanto c’è di biografico, invece, nelle vicende della sua clientela (Chiara, Valentina, Sara e Francesca) che confidano alla stessa Lara le proprie storie private prima di farsi tatuare?
Confermo: io sono una parte di Lara, come Lara allo stesso tempo è una parte di tante di noi donne. Sulle vicende delle mie clienti, invece, c’è sia del vero che del romanzato; e sì sono tutte persone reali, nascoste ovviamente dietro a pseudonimi, che ho conosciuto nel mio percorso di tatuatrice.
Il disegno di copertina de ‘La Tatuatrice Gentile’ è farina del tuo sacco esattamente come le altre illustrazioni che scandiscono i vari capitoli del libro. Si tratta di tatuaggi già finiti sulla pelle di altre persone oppure di semplici sketch non ancora tramutati in tattoo veri e propri?
No, la copertina ed i disegni all’interno parlano del romanzo in sé. Quindi non sono stati utilizzati prima né si tratta di vecchi sketch che avevo tra le mani. Non essendo questo un libro illustrato, ho voluto semplicemente rappresentare ciò che raccontavo. E quelle poche immagini erano pressoché fondamentali.
Finora gli esempi italiani relativi alla letteratura sulla tattoo art sono stati cataloghi di grandi artisti o qualche volumetto di satira tipo ‘Vorrei un Tatuaggio Color Carne’ scritto da Paolo Fittipaldi. Pensi con ‘La Tatuatrice Gentile’ d’aver aperto una sorta di terza via alla materia?
Perché no? (sorride) Nella vita ho vissuto talmente tante esperienze che era praticamente scritto nel mio destino che, una volta arrivata nel mondo del tatuaggio, avrei approcciato i tattoo attraverso una mia visione personale. Che poi è la stessa cosa che fanno tanti altri artisti, no?
In ogni modo, grazie! Finora non avevo ancora considerato che, grazie a ‘La Tatuatrice Gentile’, si potesse aprire una terza via…
Venendo a te, come definiresti lo stile dei tuoi tatuaggi? “Old School contaminato” ti basta come definizione o è troppo stretta?
Io l’ho sempre definito un Old School “rivisitato”. Tu che ne dici? (sorride)
Ci sta anche “rivisitato”. Mi racconti qualcosa sul nuovo ‘Roots Tattoo Studio’ che ha recentemente cambiato sede in quel di Milano?
Mmh, diciamo che il mio approccio al mondo del tatuaggio iniziava ad allontanarsi parecchio dall’ambiente che avevo creato in quel 2015 quando aprii lo studio. Oggi posso dire che il nuovo ‘Roots Tattoo Studio’ è tornato alle sue origini. Vale a dire serenità e gioia nello svolgere un lavoro bellissimo.
Ti piacerebbe presentare il tuo romanzo presso qualche tattoo convention italiana oppure, potendo scegliere, opteresti per le più tradizionali librerie?
Sarebbe bello in entrambi i casi! Mi domando solo se nelle convention – vista la cultura in gran parte “tradizionalista” del tatuaggio – un libro come questo potrebbe essere capito…
Ultima domanda. Scriverai mai il seguito de ‘La Tatuatrice Gentile’ raccontando altre storie ascoltate tra le mura del ‘Roots Tattoo Studio’? Oppure ti dedicherai ad un altro tipo di libro?
Sai, finora non ci ha ancora pensato… (riflette) Mi limito a vivere il qui e l’ora. Mi godo l’arrivo di questo mio libro che ha appassionato una bella fetta di pubblico. E mi nutro di felicità per le condivisioni preziose che quotidianamente ricevo.
Segui il ‘Roots Tattoo Studio’ di Milano su Instagram: @roots.tattoostudio