Abbiamo intervistato il tenace tatuatore in forza al ‘Propaganda Tattoo Temple’ di Milano. Il suo mantra? Ovviamente progredire e migliorare sempre.
Luca, molti diventano tatuatori per un bisogno ben preciso che avvertono fin da giovani. Nel tuo caso, invece, ho scoperto che la motivazione è stata abbastanza casuale, giusto?
Sì, effettivamente il mio approccio al mondo della tattoo art, in qualità di tatuatore, è stato del tutto spontaneo e casuale. Tutto è avvenuto tramite un gruppo di amici e colleghi di lavoro – sai, all’epoca facevo ancora il barman – che mi fecero frequentare uno studio in provincia di Milano dove, appunto, imparai a tatuare.
Oggi siamo esattamente quello che ci è stato insegnato un tempo. Nel tuo caso, se non avessi frequentato il liceo artistico, pensi che ti saresti specializzato comunque nel Realistico Black-n-Grey oppure avremmo, nel caso di Luca Perciabosco, tutto un altro tipo di tatuatore al giorno d’oggi?
Vuoi la verità? Probabilmente non avrei fatto il tatuatore! (ride) In realtà io resto un grande appassionato di Storia e nella vita avrei voluto fare l’archeologo.
Il tuo è un Black-n-Grey che deve qualcosa anche allo stile Chicano, vero?
Esatto. Sono sempre stato molto attratto dalla cultura “chicana”, quella statunitense e messicana in generale. Allo stesso tempo però cerco sempre di infondere in essa il mio tocco Realistico. In parole povere prendo i soggetti più iconici di questa affascinante cultura di strada e li rendo… ancora più dettagliati!
Qual è la tua situazione ideale per tatuare?
In realtà non ho una comfort zone vera e propria. Diciamo che mi adatto molto sia alla situazione che al tipo di materiale che in quel momento devo o posso adoperare. Anzi, a volte trovo questa condizione decisamente più stimolante! (sorride) Ti aggiungo anche che alcune volte sarebbe molto più semplice lavorare senza certi paletti che ti pongono gli stessi clienti.
Se volessi realizzare una tua aspirazione artistica da qui a un paio di anni, quale sarebbe questo tuo sogno in particolare?
Come prima cosa vorrei affinare ancora di più la mia tecnica per poter migliorare ancora. Sai, in questo fantastico lavoro non si smette mai di imparare e, allo stesso tempo, non si deve mai smettere di progredire.
Infine mi piacerebbe aprire un mio studio personale, ma questo credo che sia il desiderio di qualsiasi tatuatore.
Com’è lavorare a stretto contatto con un personaggio iconico dell’hip hop tricolore come Noyz Narcos presso il ‘Propaganda Tattoo Temple’ di Milano?
Beh, lavorare con Noyz (IG: @noyz79) ti spinge inevitabilmente a dare il 110% ogni singolo giorno. La qualità dev’essere sempre altissima e impeccabile. Sai, tanti non la reggono questa pressione: siamo costantemente sotto i riflettori e al minimo errore si rischia di tornare nell’ombra.
E le tue ultime parole famose sono… ?
Semplice: lavoro, passione e devozione.