Abbiamo intervistato il tatuatore alessandrino che ha aperto lo studio “Empire Ink” sia per ospitare i big delle metropoli che per far crescere i talenti locali.
Lele, come prima cosa vorrei chiederti dei tuoi primi passi. E quanto ti ci è voluto per capire che la tattoo art sarebbe diventata la tua principale ragione di vita…
Ho sempre avuto una passione relativa all’arte e ai tatuaggi ancor prima di intraprendere la strada che sto percorrendo tutt’ora. Il disegno, l’arte in generale, li ho sempre visti come una valvola di sfogo. Come un modo di esternare quello che avevo dentro.
Tutto ciò è iniziato perché preparavo i disegni per un tatuatore casalingo, finché un bel giorno i miei amici non mi hanno detto: «Hey Lele, perché non ci provi direttamente tu a fare questo mestiere? Ci offriamo per farti imparare».
Trovo che il tuo stile sia molto “cinematografo”, non solo per i soggetti prescelti, ma proprio perché il tuo è un tattoo Realistico che ama spesso sconfinare nella fantasia. Nei tuoi lavori c’è sempre una grandeur cinematografica e una voglia di evadere grazie all’uso molto particolare del colore. Che ne pensi?
In tutta sincerità amo sicuramente di più il colore, variare ed uscire dagli schemi. Quindi, per fartela breve, avere molta libertà di espressione.
Mi piace mischiare gli stili e cercare di lasciare in ogni mio pezzo, anche in un semplice ritratto, un qualcosa che mi rappresenti.
Ti piace l’horror, per caso? Nel senso che, oltre a svariati teschi, noto che ti è già capitato di dedicare ben due tatuaggi al Pennywise contemporaneo dei recenti remake cinematografici di “It”…
Adoro il cinema nelle sue svariate sfaccettature e per me è sempre un onore avere la possibilità di dedicare tatuaggi relativi a pellicole e a capolavori cinematografici. Ultimamente ho avuto una grande richiesta per quel che riguarda i soggetti horror, ma non mi focalizzo soltanto su questa categoria.
Pensi di dover dire grazie a qualcuno finora? Non parlo solo di maestri, ma anche di clienti che ti hanno aiutato, mettendo a disposizione la loro pelle, a sviluppare qualche bel progetto artistico…
Da adolescente compravo spesso riviste dove c’erano i grandi maestri del tatuaggio e questi ultimi sono sempre stati di grande ispirazione per me, ma credimi se ti dico che nasco come autodidatta. Sai, ero rimasto a casa dal lavoro e con i pochi soldi che avevo a disposizione mi sono comprato il mio primo kit per iniziare a tatuare. Ringrazio di cuore i miei amici, che si sono offerti fin dall’inizio a fare le “cavie umane” dandomi di conseguenza la possibilità di migliorare giorno per giorno.
Devo dire grazie anche e soprattutto alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e supportato in questa mia scelta.
La città di Alessandria, dove lavori presso l’ “Empire Ink”, è da sempre un crocevia tra tre capitali italiane del tatuaggio, ognuna con una sua convention ben specifica: Milano, Torino e Genova. Pensi che il sud Piemonte sia finalmente pronto per avere una sua identità a livello di “scena” oppure le influenze di queste tre città saranno sempre guardate con molto interesse dai tatuatori che sono nati qui?
Qui mi inviti a nozze. Lo studio “Empire Ink” l’ho aperto proprio con l’intento di far crescere gli artisti “resident” e poter ospitare grandi nomi per il pubblico alessandrino. Nel nostro piccolo, all’ “Empire Ink”, cerchiamo di portare presso i nostri clienti concetti come qualità, innovazione e tradizione.
Questo mi tocca chiedertelo. Felice del ritorno dell’Alessandria Calcio in serie B dopo ben 46 anni di attesa? Pensi che qualcuno, prima o poi, verrà da te per un farsi tatuare la data del 17 giugno 2021, vale a dire quella della storica promozione in B?
Ho sempre amato il calcio fin da bambino e l’Alessandria l’ho seguita principalmente nel periodo adolescenziale, senza farmi mancare le mie belle giornate allo stadio “Moccagatta”. Poi, iniziando a lavorare, non ho più avuto occasione di seguirla così bene, eppure l’ho sempre avuta nel cuore e sono fiero del risultato che hanno ottenuto ai playoff. Il giorno dopo la vittoria contro il Padova, mi sono trovato gli stessi giocatori dei Grigi accorsi in massa al “Empire Ink” per farsi tatuare quella data.
Ultima domanda: nei prossimi mesi mediti di trasferirti per delle guest o delle convention già confermate?
Sì. Quasi sicuramente entro la fine dell’anno farò delle guest a Roma e Milano, oltre ai miei canonici appuntamenti fissi allo studio “Korpus Domini” di Torino.