Diletta Lembo è una tatuatrice originaria di Salerno, resident da tre anni al Wildink Tattoo Crew di Napoli. Il suo stile nel tempo è cambiato “drasticamente”: ha abbandonato il colore e l’outline bold optando per il nero e le linee sottili, per ritrovare così nuova padronanza del suo personale linguaggio artistico. Scopriamo insieme la sua storia…
Ciao Diletta, grazie per questa intervista! Vuoi presentarti ai nostri lettori e raccontarci qualcosa di più sul tuo conto?
Grazie a voi! Il mio nome è Diletta (spero non ci sia bisogno di dichiarare l’età!) e vengo dal sud Italia, precisamente Salerno. Lavoro in questo settore da dieci anni e, dopo aver cambiato vari studi nel corso del tempo, ho deciso di stabilirmi, per il momento, a Napoli – dove sono resident da tre anni ormai.
Qual è stato il tuo primo contatto con i tatuaggi e quando hai capito che questa sarebbe diventata la tua professione?
La passione per i tatuaggi si può dire che l’ho sempre avuta, perché sono cresciuta con mio padre che ne aveva diversi (e ha continuato a farsene nel tempo). Da piccola restavo sempre affascinata a guardarli. Ho iniziato a tatuare subito dopo il liceo e ho capito subito che questo era il lavoro che avrei voluto fare per il resto della vita.
Hai avuto un maestro, un apprendistato?
Io non ho avuto un vero e proprio apprendistato. Ho iniziato a lavorare in uno studio a Salerno dopo aver preso l’attestato e lì mi hanno insegnato tutto ciò che non sapevo, dandomi da subito la possibilità di tatuare e crearmi una clientela. Mi hanno trattata fin da subito come una tatuatrice – che inizia da zero e che ha tanta esperienza da fare, certo – ma non direi di aver fatto il classico apprendistato.
Qual è il tuo background e qual è stato il percorso che ti ha condotto dove sei oggi?
Il percorso è stato decisamente lungo. Credo che viaggiare e conoscere luoghi e artisti diversi mi abbia sicuramente permesso di accumulare tanta esperienza.
Confrontarsi è la base per crescere, soprattutto artisticamente.
Tutti hanno paura che il proprio lavoro venga giudicato o criticato, ma è solo mettendosi in gioco – e accettando sia le cose buone, sia quelle cattive – che si va avanti e si migliora.
Io ho voluto fare fin da subito tutta l’esperienza possibile, collaborando con vari studi, per imparare da chi era mille volte più bravo di me (e lo è ancora!), o partecipando alle convention, per far conoscere il mio lavoro sia al pubblico, sia agli altri tatuatori.
Parliamo del tuo stile: è cambiato in questi anni? Come sei arrivata a mettere a punto un linguaggio visivo così ben riconoscibile e in che modo ci sei riuscita?
Il mio stile in effetti è cambiato molto, all’inizio c’erano linee doppie e colore, mentre adesso è in bianco e nero con linee sottili… direi un cambio drastico! Non saprei dirti se sia riconoscibile, questa è una cosa che forse io non vedo tanto quanto gli altri, però credo che la differenza stia nel passaggio da “come vorrei disegnare” a “come mi viene naturale disegnare”.
Come mai hai scelto il nero?
Sono passata al bianco e nero proprio perché mi è più istintivo pensare e disegnare un soggetto così.
Hai dei punti di riferimento nella scena del tatuaggio? Degli artisti che ammiri, una rete di persone con cui ti confronti e collabori?
Di punti di riferimento ne ho tanti, ci sarebbe una lista infinita di artisti che ammiro e di persone che mi hanno dato tanto nel corso degli anni e che continuano a supportarmi e sopportarmi!
Qual è il tuo soggetto preferito in assoluto?
Direi decisamente i volti femminili!
Dove lavori in questo momento?
Ora sono resident al Wildink Tattoo Crew di Napoli.
Dipingi e disegni?
Entrambe le cose… Ci sono periodi in cui ho più tempo o più ispirazione per dipingere e periodi in cui se ne ho meno, ma anche questa è una parte fondamentale della mia vita.
Quali sono le tue più grandi passioni oltre al tatuaggio?
Sicuramente viaggiare (sperando di poter ricominciare a farlo liberamente presto), le mie mille piante e il mio cane!
Quali invece i tuoi progetti per il futuro?
Questa è una domanda difficile, ci sono un po’ di cose che vorrei realizzare nell’imminente futuro, ma da buona donna del sud sono scaramantica… e non posso dire nulla!