«E senza scordarsi mai il sorriso!». Aggiungono convinti Alberto Dogo e Alex Toniato, creatori di un giovane studio di tatuaggi nato nel 2018 in quel di Padova
Alberto, in questi tre anni di vita di ‘HurtMeBabe Tattoo Shop’ uno dei punti di forza dello studio è stato il distinguo di ruoli tra te e il tuo socio Alex, vero?
(Alberto Dogo) In realtà la partnership tra me e Alex è iniziata molti anni prima dell’apertura di ‘HurtMeBabe’. Si parla del 2012 quando ancora studiavo all’università e lavoravo in un locale del centro.
Alex ai tempi era agli inizi ed era considerato un artista emergente qui a Padova. Ricordo che dopo il primo tatuaggio abbiamo fin da subito instaurato un bellissimo rapporto d’amicizia e condiviso una grandissima passione per il mondo dei tatuaggi: lui da artista tatuatore e io da semplice appassionato. Col passare del tempo andavo a tutte le convention a cui partecipava e da lì mi si è aperto un mondo di cui mi sono innamorato sempre di più.
Quando nasce esattamente ‘HurtMeBabe’?
(Alberto Dogo) Beh, nel 2017 abbiamo deciso di intraprendere questa strada dedicandoci esclusivamente al nostro progetto che però siamo riusciti a realizzare soltanto a novembre 2018. All’interno dello studio io mi occupo della parte amministrativa, gestionale e commerciale mentre Alex oltre a tatuare si occupa della gestione artistica.
Alex, visto che ti abbiamo tirato in causa, ti va di spendere una breve definizione sulla tua arte?
(Alex Toniato) Ok, direi che iniziamo subito con le domande difficili! (ride) Sai, faccio sempre fatica a parlare di ciò che realizzo con l’inchiostro visto che tendo a non essere mai soddisfatto a pieno. Ricercando di conseguenza sempre qualcosa di nuovo o diverso. Probabilmente “in evoluzione” è il termine più adatto riguardo alla mia arte. Sono sempre alla ricerca di influenze che spaziano dal Neo Trad al Giapponese e resto un grandissimo appassionato di manga e anime. In definitiva mi piace variare e penso che queste stesse influenze si vedano abbastanza nei miei lavori.
Ti va di illustrarci anche le varie qualità di Marco Tasi, Michele Bassi, Marco Knox, Marco Male, Marco Condor e Diletta Lago, ovvero l’intera crew del ‘HurtMeBabe Tattoo Shop’?
(Alex Toniato) Sono tutti grandi artisti: giovani, competenti e assolutamente professionali. Marco Tasi è sempre fresco nelle idee e possiede un flow nel lettering che mi piace tantissimo. Michele Bassi ha una passione e una ricerca artistica che ho visto in pochi altri tatuatori. Marco Knox spacca nel colore e in pratica disegna ventiquattro ore al giorno!
Pensa che ogni momento libero in studio lo passa a disegnare o creare, senza per forza tatuare… Marco Male è un altro artista emergente, ma sta facendo passi da gigante: costanza e passione sono decisamente i suoi punti di forza. Marco Condor è il veterano della squadra e direi che si vede eccome! Esperienza unita ad una gavetta vecchia scuola fanno di lui un tatuatore completo e sempre alla ricerca di dare il meglio. Diletta Lago è la nostra ultima arrivata e senza dubbio la precisione è il suo punto di forza.
Se uno chiama Marco, tra le quattro pareti del ‘HurtMeBabe Tattoo Shop’, quante persone si voltano?
(Alex Toniato) Ah, questa è facile! (ridacchia) Siano benedetti i nomi d’arte e i soprannomi in tal caso, se no sai che delirio? Abbiamo ovviato la questione eliminando il nome Marco e usando solo i vari Condor, Tasy, Knox e Male. Ecco, quando qualcuno chiama “Male!” forse suona un po’ strano agli altri dello studio… (sorride) E comunque le gag, tra queste pareti, non mancano mai. Essere così tanti significa anche questo – un mucchio di divertimento – e abbiamo pensato che sarebbe simpatico mandare in streaming una nostra giornata-tipo. Come dici? ‘HurtMeBabe’ in diretta su Twitch? Sì, magari un giorno lo faremo…
Alberto, tu sei del 1989 mentre Alex del 1987. Rispetto a tanti studi storici, vi sentite le nuove leve imprenditoriali della tattoo art?
(Alberto Dogo) Beh, siamo sul mercato da appena tre anni e quindi apparteniamo sicuramente al “nuovo” in questo mondo. Ogni giorno ci rendiamo conto che la tattoo art è un universo bellissimo, ma molto difficile. Si tratta di un lavoro che non ti permette margini di errore. C’è molta concorrenza e il livello di qualità, nell’ultimo decennio, si è alzato notevolmente.
Qual è la vostra filosofia di base?
(Alberto Dogo) Alex ed io ci riteniamo due persone molto umili e con molta strada ancora da fare. Siamo dell’idea che non si arriva mai e che ci sarà sempre da imparare. Cerchiamo di mettercela tutta per tatuare al meglio e quindi puntiamo sulla qualità. Sai, il tatuaggio fatto bene richiede tempo. Dal progetto alla realizzazione su pelle a volte non è così immediato mentre le generazioni più giovani, purtroppo, vogliono tutto e subito… (sospira)
Mentre voi invece…
(Alberto Dogo) Beh, noi investiamo molto del nostro tempo sull’educazione al tatuaggio. Un po’ alla vecchia maniera, se si può dire così. Sai, non è una cosa da tutti, soprattutto per due persone giovani come noi. In questi tre anni abbiamo però avuto diverse soddisfazioni da parte dei nostri clienti che ci manifestano complimenti sia per il nostro modo di lavorare che per i lavori eseguiti. Per fartela breve, pensiamo che al giorno d’oggi uno shop che si rispetti deve “spaccare” a livello artistico e saperci fare con le persone.
Il guest dei vostri sogni che vorreste ospitare un giorno nel vostro studio di Padova?
(Alex Toniato) Eh, anche qui la scelta non è semplice. Ci sono tantissimi artisti che vorrei conoscere e con cui mi piacerebbe lavorare e, se proprio dovessi sceglierne due, ti direi in primis l’australiano Jake Danielson di Melbourne (IG: @jaketattoos). Adoro la sua arte e il suo modo assurdo di concepire bodysuite: quel ragazzo è un vero genio! L’artista italiano che vorrei nel nostro studio, invece, è Matteo Leozappa (IG: @matteo_leozappa). Il suo NeoTrad mi fa “volare” e averlo in studio con noi, per un guest, mi piacerebbe molto.
Ultima domanda: c’è un fondo di ironia nell’aver chiamato ‘HurtMeBabe’ uno studio di tatuaggi?
(Alex Toniato) Come avrai capito non ci piace prenderci troppo sul serio e sì, ovviamente nel nostro nome è racchiusa tutta l’ironia possibile! La scelta del nome, comunque, è stata difficile. Alberto è più sul genere classico mentre io meno. Alla fine abbiamo puntato su un qualcosa che potesse colpire e strappare un sorriso. Dopotutto i tatuaggi fanno anche male, quindi perché no? Ci piaceva l’idea che il nome contenesse la parola “Hurt”.
E quel “Babe”?
(Alex Toniato) Quella parola si può identificare, a vostra libera scelta, con la macchinetta o con il tatuatore. Tanto fanno male entrambi! (ride)