Il fondatore del ‘Mentality Tattoo Shop’ di Casoria (vicino Napoli) ci racconta del suo stile, ma anche delle sue esperienze di vita. Tre mesi chiuso in casa con un solo obbiettivo: migliorare sé stesso.
Giacomo, da quanti anni tatui a livello professionale?
Sono un ragazzo di trent’anni di Napoli, cresciuto in contesti difficili che mi hanno portato ad essere “affamato di ambizione”. Ho iniziato a sedici anni a tatuare, professionalmente a diciotto quando aprii il mio primo studio, vale a dire il ‘Mentality Tattoo Shop’ di Casoria (IG: @mentalitytattooshop).

Che cosa ti ha ispirato per lanciarti in un’avventura simile?
In realtà non c’è stata una vera e propria ispirazione, anche perché all’epoca ero davvero un ragazzino. Mi lasciai travolgere dal mondo del tatuaggio e vivevo in modalità “riscatto sociale”. Ero determinato nel voler cambiare la mia vita. Però con un obiettivo ben chiaro: creare un qualcosa che dipendesse soltanto da me stesso.

Ti definisci un tatuatore specializzato in Realismo, Dark Black-n-Grey e soprattutto Horror. Da dove pensi che nasca questa tua inclinazione per il macabro, l’oscuro e l’esoterico?
Ho iniziato a tatuare il Realismo poco prima del lockdown (marzo 2020. Ndr) e quei tre mesi chiusi in casa mi hanno permesso di studiare approfonditamente la visione di luci ed ombre che sono fondamentali nell’approccio al tatuaggio “real”. Ho approcciato l’horror negli ultimi anni.

Ho subito vari traumi nella mia vita che mi hanno portato a viaggiare nel profondo della mia anima combattendo contro i demoni che a volte rimangono lì, fermi in attesa che tu li affronti.
In base alle mie esperienze di vita è come se con i tatuaggi volessi “esorcizzare” quei brutti momenti, sia per me che per i miei clienti.
Il miglior modo di sconfiggere un “demone interiore” (inteso come trauma) è ricordarlo; con la giusta dose di coraggio lo si affronta per ridurlo ad un semplice passeggero di vita.

Nella vita hai letto dei romanzi horror? Ti piace una specifica cinematografia di genere?
Sì, sono appassionato per lo più di cinematografia horror: mi piacciono gli ambienti cupi, di suspense, l’incerto dietro l’angolo ecc. Uno dei miei film preferiti del genere horror resta ‘L’evocazione – The conjuring’ (uscito originariamente nel 2013 e da allora diventato un franchise di successo con vari seguiti e spin-off. Ndr). È uno di quei film che ti suggestiona a tal punto da farti dubitare sulla reale esistenza del paranormale.
I denti, meglio se affilati e aguzzi, sono un pezzo forte della tua visione artistica. Che ne dici?
Mi viene difficile immaginare, nella rappresentazione umana, un essere malvagio che abbia denti strutturalmente umani. Spesso mi viene quasi istintivo riprodurli con la bocca aperta proprio per far notare la pericolosità del soggetto in sé: è un po’ lo stesso concetto di un animale che ringhia, no? Ti spaventa per lo più il fatto che faccia uscire i denti come una potenziale arma. Quando si vivono momenti difficili nella propria vita si ha proprio la sensazione che qualcosa dentro di te, beh, stia “ringhiando”!

Prima mi parlavi del tuo rapporto con il lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19…
Non avrei mai immaginato di dire una cosa del genere, ma il lockdown mi ha fatto risvegliare professionalmente e umanamente. In quei tre mesi di incertezza, paura e ansia è nata in me la voglia di fare dei passi avanti, studiando tecniche nuove, concentrandomi sul disegno e tatuando su pelle sintetica.
Ho dato priorità per la prima volta a me stesso e al tatuaggio.
Dopo il lockdown tutti noi del ‘Mentality’ (IG: @mentalitytattooshop) abbiamo iniziato a fare tattoo convention e a girare il mondo ottenendo tantissimi premi. Anche la competizione nelle varie convention mi ha portato ad avere quella sorta di “upgrade” nel Black&Grey perché, quando ti metti in gioco con persone di calibro più alto, non puoi far altro che crescere.

Mi parli dunque del ‘Mentality Tattoo Shop’ di Casoria, nei pressi di Napoli, che è stato fondato nel 2013?
Il ‘Mentality Tattoo Shop’ (IG: @mentalitytattooshop) nasce appunto nel 2013 come un normalissimo studio di tatuaggi in seguito ad un’esperienza in Olanda da Emillion/Inkaholics (IG: @inkaholicstattoo) dove ho vissuto per quasi un anno. Là ho appreso che l’unione fa la forza.

Ammiravo il punto di vista imprenditoriale di Inkaholics nel collocare i tatuatori in base allo stile. Tornato a Napoli decisi di riaprire lo studio ed ampliarlo. A quel punto iniziarono ad aderire vari tatuatori al progetto. Così, in poco tempo, ci trovammo ad essere come una famiglia dove ognuno faceva il proprio stile in assoluta tranquillità.

Da allora come sono andate avanti le cose?
Nel tempo ovviamente le cose cambiano e nel corso di dieci lunghi anni sono mutate moltissime figure al nostro interno (circa una novantina di tatuatori hanno fatto parte del ‘Mentality’ per poi prendere strade diverse). Ad oggi siamo quattordici tatuatori professionisti specializzati in un unico stile ed abbiamo partecipato a varie tattoo convention vincendo un centinaio di premi in Italia e in Europa.

Hai già segnato qualcosa d’importante in agenda per quanto riguarda le prossime tattoo convention e i guest spot?
Per quanto riguarda le convention, come ‘Mentality Tattoo Shop’ (IG: @mentalitytattooshop) abbiamo in programma quella di Bruxelles a novembre 2025. Dopodiché mi concentrerò sulla realizzazione di un progetto oltreoceano a cui sto lavorando da qualche anno per proporre lo stesso ‘Mentality’ in più parti del mondo.

E le tue ultime parole famose sono… ?
Non abbiate paura di abbracciare i vostri demoni. A volte sono i migliori insegnanti di vita nella riscoperta di noi stessi.










