Tre studi in Sardegna (tra cui l’ ‘HATS – Hands Across The Sea Tattoo’ di Olbia), un’attitudine instancabile verso la tattoo art e tanti stili da proporre alla clientela. Con una predilizione per Giapponese e Realistico B&G.
Francesco, partiamo dalle cose basiche: mi racconti qualcosa di te?
Ho sempre avuto la passione per il disegno – passione iniziata da ragazzino con gli anime degli anni 2000 tipo Dragon Ball e Pokémon – e da lì non ho mai smesso. Dopo il liceo ho frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Roma, dove ho scoperto un corso di tatuaggi: essendone affascinato mi sono lanciato subito. Sono ormai undici anni che tatuo (dieci se conto il primo anno di pratica su amici e parenti…) e ho iniziato la mia prima esperienza in uno studio a Olbia.

Ho visto i tuoi lavori su Instagram e, come prima impressione, mi sei sembrato un tatuatore oltremodo eclettico. Nel senso che non riesco ad inquadrarti in uno stile specifico. Passi dal Realistico al Traditional Giapponese non facendoti mancare influenze pop, horror e, appunto, soggetti manga…
Assolutamente sì, la penso così anch’io! Per me la cosa più importante in questo mestiere è essere versatili ed avere una buona tecnica che mi permetta di approcciare i vari stili nel modo corretto.
All’inizio mi sono avvicinato al NeoTraditional e al Giapponese colorato, che mi hanno accompagnato per diversi anni.
Poi ho deciso di lavorare anche sul Bianco e Nero Realistico, dove invece sentivo di avere delle lacune. Oggi mi dedico principalmente al Giapponese e al Realistico Black-n-Grey.

Esatto. Nel tuo appurato eclettismo rilevo che non fai differenze tra uso del colore intenso o dello stesso Black-n-Grey ricco di contrasti ed ombreggiature. Sembra proprio che ogni tuo tattoo debba indossare il suo “abito” adatto…
Sì. Contrasti, solidità e vestibilità del tatuaggio sono le tre cose che contano maggiormente per me, a prescindere dallo stile.

Noto che lavori in uno studio di Olbia (‘HATS – Hands Across The Sea Tattoo’, IG: @handsacrossthesea_tattoo), in uno di Cabras vicino ad Oristano (‘Il Forestiero Tattoo’), al ‘Milano City Ink’ e pure al ‘Numb Tattoo Parlour’ di Porto Torres. Ora la domanda sarebbe: quando lo trovi il tempo per dormire?
Esatto! (ride) Nonostante talvolta sia stancante spostarmi tra le varie città, beh, ne vale sempre la pena.
Il confronto con altri artisti è il vero motore di questo mestiere e non potrei mai rinunciarci.
Inoltre mi sento davvero fortunato: tutti gli studi con cui collaboro ormai sono diventati come una seconda casa.

Hai già segnato qualcosa in agenda per quanto riguarda le tattoo convention e i guest spot?
Nei prossimi mesi continuerò con le mie solite tappe al ‘Milano City Ink’ (IG: @milanocityink) di Milano e al ‘Forestiero Tattoo’ (IG: @ilforestierotattoo) di Oristano. Da gennaio 2026, invece, inizierò a programmare nuovi guest spot.

E le tue ultime parole famose sono… ?
Una frase che dico spesso durante una seduta di sei ore è: “Dai, ancora cinque minuti e abbiamo finito!” (ride). A parte gli scherzi, sono grato di poter fare questo lavoro e cerco di dare sempre il massimo per continuare a crescere come tatuatore.













