L’appassionato fondatore di ‘Roma Nuda Tattoo’ ci offre uno spaccato della sua arte, delle sue capacità artistiche/imprenditoriali e di quanto debba dire grazie alla Città Eterna.
Fabio, so che sei figlio di due pittori, che hai frequentato l’accademia di Belle Arti a Firenze e che nella vita sei stato anche istruttore di snowboard. Solo che poi il lato creativo ha preso decisamente il sopravvento e sei diventato un bravissimo tatuatore. Dimmi la verità: hai mai nostalgia di lavorare sulle nevi e in mezzo al silenzio della natura?
Guarda, parto col dirti che è stato grazie alla mia famiglia – una famiglia che mi ha fatto disegnare e respirare arte fin da piccolino – se oggi sono qui. L’Accademia fiorentina è stata un passaggio importante per farmi crescere nel disegno, nelle tecniche e nelle proporzioni mentre lo snowboard ha fatto in modo che riuscissi a mantenermi economicamente mentre stavo cominciando a fare anche il tatuatore.
Ad essere sincero pur amando la neve e lo snowboard in modo sconsiderato, come città in cui vivere ho scelto Roma. Vale a dire una grande metropoli che continua ad offrirmi mille opportunità. Credo che sia stato proprio grazie alla Città Eterna, e al gran numero di persone che vi ruotano attorno, se tuttora ho la possibilità di avere così tanta gente che mi apprezza e che mi fa fare ogni giorno ciò che più amo.
Cos’ha il Traditional americano che altri stili, seppur evolvendosi e migliorandosi a loro volta, non raggiungeranno mai? La classicità, la potenza evocativa dei soggetti, la pulizia dei colori e delle forme… e poi?
Diciamo che avendo gestito sempre grandi studi, dove ho avuto a che fare con tatuatori di ogni genere, col tempo ho imparato ad amare ogni singolo stile della tattoo art. Ecco perché, di mio, mi ritengo un esteta e quindi un innamorato del bello. Appurato questo, la mia vita si è sempre svolta nella ricerca del Tradizionale, anche se durante i miei primi anni facevo più che altro Black and Gray.
Domandarmi cosa sia, per me, il tatuaggio Traditional è come chiedermi perché ci si innamora di una certa donna… Non c’è una risposta o, forse, non ce n’è una sola!
Ciò che so per certo è che sono più di vent’anni che studio, disegno e tatuo adoperando questo stile in particolare. Sono innamorato del Traditional, non mi sento mai appagato e non vedo una fine prossima di questo mio grande amore.
Pensi di aver avuto qualche maestro in vita tua oppure ti ritieni autodidatta al 100%? Uno insomma che ha seguito sempre e comunque solo il suo percorso artistico…
In verità non ritengo di avere avuto un solo maestro, ma diversi tatuatori che mi hanno influenzato parecchio. Gli anni a New York mi hanno soprattutto fatto inquadrare il Traditional a livello di iconografia, regole e ispirazioni; ma in realtà le nozioni più approfondite le ho apprese a Roma dove credo che abbiamo tra i migliori tatuatori “tradizionali” in circolazione. Se devo farti due nomi su tutti, beh, ti direi che Rudy Fritsch (IG: @rudy_fritsch) e Luca Mamone (IG: @lucamamone) restano le persone che mi hanno influenzato di più in assoluto. Detto questo, credo che nei miei lavori (pur essendo anche essi influenzati dall’esterno, come qualsiasi tatuaggio esistente) abbia sempre cercato la mia strada. E tutto ciò mi ha reso riconoscibile nell’ambito della tattoo art.
Pensi che nella Capitale ci sia una sorta di affetto/rispetto nei tuoi confronti? Voglio dire: sfoggiare su pelle un’opera firmata Fabio Onorini magari, negli anni, ha assunto un significato speciale in grado di andare oltre lo stesso concetto di tattoo, no?
Questo più che altro dovrebbero dirmelo gli altri! (ride) Eppure sì, il rispetto dei colleghi e degli addetti ai lavori (che ormai mi viene manifestato da tanti anni) per me è motivo di grande orgoglio. Anche aver avuto molti allievi che hanno tratto ispirazione stilistica da me è decisamente soddisfacente. Credo comunque che la maggiore soddisfazione sia incontrare quei clienti che ho tatuato nel corso negli anni: sono loro che mi fermano per strada e mi mostrano orgogliosi i lavori fatti da me anni prima. Ritengo che sentirli molto legati ai miei pezzi sia qualcosa di realmente impagabile.
Mi illustri i tuoi prossimi guest spot?
Per quel che riguarda le “guest” credo che mi metterò seduto a ragionare a gennaio 2025. Sai, penso che l’apertura del mio nuovo studio ‘Roma Nuda Tattoo’ (IG: @romanuda_tattoo) mi abbia per il momento fermato. Anche se resto affezionato a pochi studi storici, dove ho una clientela consolidata e soprattutto sono amico dei tatuatori presenti, per me il rapporto umano resta importantissimo per poter lavorare bene.
A livello di convention invece…
Per quel che riguarda le tattoo convention sarò sicuramente alla ‘Napoli Tattoo Expo’ (IG: @napoli_tattoo_expo) che si tiene alla Mostra d’Oltremare e al ‘Icons and Prodigies’ (IG: @icons_and_prodigies) di Venezia dove per me è stato un onore essere inserito tra le “cinquanta icone” del mondo del tatuaggio. Infine spero nel 2025 di poter far parte della bellissima ‘Gods of Ink’ (IG: @godsofinktattooconvention) di Francoforte. Ah, per il futuro ho pure in programma altre date in Francia, Asia e Stati Uniti.
Tu sei stato uno dei fondatori del ‘Fronte del Porto’ di Roma, ma nel frattempo sei andato avanti con la tua carriera di imprenditore/tatuatore…
‘Fronte del Porto’ (IG: @frontedelportotattoo) è stato il mio primo progetto su Roma. Si è trattato di un frutto di idee, ispirazioni e tanto lavoro. Col tempo abbiamo deciso di separarci e non ne parlerò ulteriormente. Dopo di esso ho atteso un po’ di tempo e ho collaborato con altre situazioni. Sempre con la mira di aprire qualcosa d’importante per la mia città…
Mi parli dunque del ‘Roma Nuda Tattoo’ di cui sei, appunto, il fondatore?
‘Roma Nuda Tattoo’ (IG: @romanuda_tattoo) prende il nome dall’omonima canzone di una icona capitolina come Franco Califano che parla della sua città e dei romani.
Ed è proprio così che ho voluto il mio studio fatto di angoli della mia città, volti e mezzi busti di gusto classico, piantine della Roma che fu, bassi rilievi ecc.
La mia ispirazione è proprio quella di creare un angolo dell’Urbe dove si riconosca una forte identità cittadina. Il gusto del bello, la culla dell’arte, dove ogni stile di tatuaggio vi si incontri e turisti e abitanti si mettano semplicemente a nudo: tutto questo e molto di più è ‘Roma Nuda Tattoo’!
Mi piacerebbe anche parlare dei bravissimi artisti che lavorano con me come resident e guest, ma in realtà siamo davvero tantissimi. Ognuno di loro è molto talentuoso e diverso e tutti meriterebbero uno spazio adeguato. Tant’è che preferisco rimandarvi ai nostri spazi social (IG: @romanuda_tattoo) per dedicare loro la giusta attenzione che meritano.
Hai una colonna sonora che ti tiene concentrato sul tuo lavoro e magari ti fa pure tatuare meglio?
Ovviamente come non poter citare ‘Roma Nuda’ dello stesso Califano? E poi ovviamente l’omaggio fatto al Califfo da parte del Piotta nel brano ‘7 Vizi Capitale’ (che è stata anche la sigla della nota serie ‘Suburra’) e tutte le canzoni rap di Noyz Narcos che per me resta uno degli assoluti re di Roma…
E le tue ultime parole famose sono… ?
Volevo ringraziare tutti i miei colleghi del ‘Roma Nuda Tattoo’ (IG: @romanuda_tattoo) che restano una continua fonte di confronto quotidiano. Christian Grillo, ovvero un grande esperto di tatuaggio, e con lui l’intera redazione di ‘Tattoo Life’. Infine una menzione speciale per Miki Vialetto visto che, senza la sua cultura, impegno e perseveranza, il mondo del tatuaggio non sarebbe oggi così in alto. E radicato a livello d’importanza e dignità culturale.
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