La proprietaria (assieme alla socia Nena) del ‘Cassandra Nova Tattoo Studio’ di Ciampino, ci spiega come la bellezza del “percorso” e l’alzare l’asticella siano alla base della sua arte fatta di tattoo Realistici Black-n-Grey.
Elisa, perdonami l’inevitabile curiosità: perché ‘Bam Bam’?
Sapevo che me l’avresti chiesto! (ride) Quel soprannome è nato tanti anni e vite fa da una versione meno “centrata” di me, in costante ricerca di sé stessa e per questo motivo anche un po’ incasinata. Una persona molto distante da ciò che sono ora, ma che porto ancora con me in qualche modo.

Allargando il discorso, mi racconti un po’ del tuo percorso artistico fino a qui?
Ho frequentato il Liceo Artistico ma, già da molto prima della scuola, ho sempre e comunque disegnato. Nella mia famiglia le arti figurative sono sempre state una forma di comunicazione attiva e presente, sia da parte di mio padre che di mia madre: una sorta di presenza costante che ho in tutti i ricordi, fin dall’infanzia. Grazie a questa indole ho avuto la possibilità di essere chi volevo, di sviluppare la mia personalità e le mie passioni.
Quella per la body art, in particolare, penso sia stata frutto della mia necessità primaria di “trovarmi”.

Quando hai sentito per la prima volta che dentro di te c’era l’anima di una tatuatrice? E quali sono state le tappe basilari di questo tuo “viaggio”?
A sedici anni, tornando da scuola, passavo ogni giorno davanti allo studio di tatuaggi del mio quartiere, tant’è che iniziai a frequentarlo. Passavo i pomeriggi sfogliando riviste e libri e lì ho scoperto, nel tatuaggio, un linguaggio in grado di permettere alle persone di abitare il proprio corpo con maggiore naturalezza.

Di allinearlo alla propria identità. Ho iniziato disegnando tatuaggi per le mie amiche e, a diciannove anni, ho cominciato a lavorare proprio in quello studio come apprendista e shop-manager. Per il passaggio a tatuatrice ci è voluto ancora un po’ più di tempo ed è stata dura perché non credevo di poterlo fare davvero. Eppure, dopo qualche anno, quella passione e quella voglia di “trovarmi” erano ancora lì. Mi restava soltanto una mossa da compiere: provare a crederci un po’ di più… e farlo!

Il Realistico Black-n-Grey come è entrato a far parte del tuo background fino a divenire il tuo tratto più riconoscibile?
Da che ho memoria, ho sempre disegnato ritratti in Bianco e Nero e, fin dal principio nel mio percorso nel tatuaggio, ho sempre desiderato arrivare a realizzarli. Ho disegnato volti in qualsiasi forma: da versioni più realistiche, studiando disegno dal vero, a versioni più “fantasiose” e “creepy”. Diciamo che sono sempre stati la mia passione principale… Da grande appassionata di cinema e di illustrazione, l’obiettivo per me è sempre stato quello: sviluppare una buona tecnica per arrivare a tatuare volti. Realistici sì, ma “a modo mio”.

Hai avuto dei maestri in vita tua? Oppure dei colleghi o delle colleghe che, anche solo con un piccolo e prezioso consiglio, ti hanno resa ciò che sei oggi?
Al di là dei diversi tatuatori che mi hanno ispirata, ho avuto anche io dei punti di riferimento fondamentali. Il primo non è stato un collega, bensì mio padre, da sempre una guida sia da un punto di vista artistico che umano. Poi c’è Nena (IG: @nenasghena), la persona più coraggiosa che conosco.

Da amica e ora socia nell’apertura del nostro studio ‘Cassandra Nova Tattoo Studio’ (IG: @cassandranovatattoo), ha creduto nelle mie capacità quando nemmeno io ero in grado di vederle. Da un punto di vista tecnico, la persona a cui devo di più è invece Patrizio Daniele (IG: @patrizio_daniele). L’ho sempre considerato un grande artista e, durante i primi anni del mio percorso, mi sono spesso rivolta a lui per un confronto professionale. Patrizio Daniele, fin dall’inizio, mi ha spronata e ha creduto in me. Tant’è che oggi collaboro stabilmente come resident-artist nel suo studio, ‘Vesta Tattoo Atelier’ (IG: @vestatattooatelier).

Cosa cerchi di più in tuo tatuaggio Realistico: la precisione assoluta rispetto alla foto di riferimento oppure… l’anima?
Io sono molto severa e critica verso me stessa. Ambisco ad un livello tecnico ben preciso e per questo, quando tatuo, alzo sempre l’asticella. Ritengo però che questo non abbia nulla a che vedere col sovrastare “l’anima” del soggetto da ritrarre, anzi! (sorride) Una buona tecnica è la base oltreché il “mezzo” per tradurre un’immagine in un linguaggio personale ed unico.
Talvolta una copia ancor più perfetta della realtà stessa forse può risultare perfino “fredda”, no?

Una cosa che mi ha molto colpito di te è che, su Instagram, ti sei definita “madre” del tuo studio di tatuaggi ‘Cassandra Nova Tattoo Studio’ in quel di Ciampino, vicino a Roma. Perché hai scelto quel nome per la tua “creatura”?
Cassandra Nova è un personaggio tratto dall’universo dei Marvel Comics, vale a dire la sorella gemella malvagia di Charles Xavier. Nata come un’ entità astrale, ha copiato il DNA del fratello per ottenere un corpo fisico, spinta dalla sua forte volontà di esistere. La volontà di esistere, già. Forse è stato proprio questo il tratto di Cassandra Nova che ci ha più convinte a scegliere di trarne ispirazione per l’identità del nostro studio.

Come descriveresti il ‘Cassandra Nova Tattoo Studio’ ad un cliente che non ha ancora avuto l’occasione di visitarlo?
Nonostante prenda il nome da una “villain” dei fumetti, le qualità che tutti i nuovi clienti notano e apprezzano spesso sono il calore, l’accoglienza e la luce che il nostro studio trasmette. E questo mi riempie davvero di orgoglio! Noi, come ‘Cassandra Nova Tattoo Studio’ (IG: @cassandranovatattoo), abbiamo fortemente voluto esistere. E come una “madre”, appunto, proteggiamo questa nostra volontà e lo studio stesso al quale abbiamo dato vita.

Che anno pensi sia stato il 2025 per te?
Il mio percorso di crescita nel tatuaggio sta andando di pari passo con l’imparare a conoscermi e gratificarmi. Sono due tipi di lavori diversi, ma richiedono entrambi lo stesso impegno e la stessa fiducia. Prendile come due strade parallele che camminano nella stessa direzione: non interagiscono direttamente, ma si osservano e si affiancano in maniera costante.
Io sto tuttora imparando, anche grazie alle piccole soddisfazioni che ho raggiunto, a dare un valore alle scelte che mi hanno portata fino a qui.
L’oggettività del sapermi riconoscere sulla strada giusta ha un’importanza imprescindibile nel mio caso. Ed è la base per poter costruire e sperimentare. Il 2025, da questo punto di vista, è stato una fase fatta di duro lavoro, piccole soddisfazioni e consapevolezza.

Cosa ti attendi, a livelli di progetti in corso, dal 2026?
Per il 2026 mi auguro di trasformare tutto ciò in nuova energia combustibile per percorrere nuovi chilometri. Approfondire la tecnica e l’identità del segno sempre di più. Crescere e muovermi sempre. Semplicemente perché per me non potrebbe essere altrimenti.

E le tue ultime parole famose sono… ?
Dico sempre a chi si approccia al mondo del tatuaggio di avere fiducia nel percorso e faccio spesso l’esempio del film ‘The Karate Kid – Per vincere domani’, quello uscito nel 1984. Hai presente la famosa battuta “Metti la cera, togli la cera”? È davvero qualcosa in cui credo molto. Per me è importantissimo impegnarsi nel compiere i propri passi, non avere “fame” solo dell’arrivo, ma anche del percorso stesso. Personalmente mi riserverò sempre la possibilità di godere del qui e ora. E ti parlo appunto di quel percorso di crescita in cui credo fermamente e che coltivo continuando sempre a studiare.











