La folgorazione per la tattoo art, i tanti seminari svolti, lo studio privato in pieno centro a Vicenza, una marea di progetti in ballo: la vita di Claudia è arte al 100%
Claudia, qual è stata la scintilla che ti ha spinto a diventare una tatuatrice professionista?
Si parla ormai di ben quindici anni fa ormai quando, frequentando uno dei pochissimi studi della mia città come cliente (e successivamente per esporre quadri e magliette di mia creazione), mi si è presentata l’occasione di inserirmi in quel luogo anche a livello professionale.
Le tue prime impressioni?
Non era ancora un mondo così aperto come ora, la tattoo art mi affascinava molto, ma non avevo neppure il coraggio di pensare che ne avrei fatto parte anch’io! Disegnavo solo. Quando ho avuto la possibilità di provare, beh, è lì che è scattata la scintilla.
Quel giorno non sapevo nemmeno tenere in mano la macchinetta ad aghi, ma ho capito subito il potenziale di quel mezzo e non l’ho mai più lasciato.
Ricordo ancora la sensazione di quella volta. Anche l’azzurro del cielo era, per così dire, diverso e mi sembrava di volare!
Qual è stato il tuo percorso artistico fino a qui?
Beh, proprio quel giorno è partita la mia avventura che mi ha portato ad aprire degli studi, organizzare dei seminari e a viaggiare molto. La sete di sapere ha fatto sì che mi trovassi spesso a collaborare con artisti di fama mondiale e di altissimo livello.
Definisci giustamente il tuo stile ‘Dark Realism’ e la cosa mi fa pensare che per giungere alla dimensione del “dark” tu ti sia nutrita di diversi input artistici che hai successivamente convogliato nella tua arte. Mi citi, da questo punto di vista, i tuoi libri, film e musicisti preferiti?
Parto dalla fine anche perché la musica è fondamentale quando lavoro. Nella vita ho sentito e sento un po’ di tutto: Radiohead, Bjork, Pixies, LCD Sound System, Florence & The Machine, Nina Simone, lo swing degli anni Trenta, Wu-Tang Clan, Cypress Hill ecc. Anche i miei libri del cuore sono tanti: Orwell, Baricco, Tolkien, Banana Yoshimoto.
L’ultimo romanzo che mi ha segnato tantissimo, ad esempio, è stato ‘Neve’ di Maxence Fermine. Film? Faccio parte di quelle segnate da ‘Il Favoloso Mondo di Amelie’ (lo so praticamente a memoria!), ma anche ‘Il Corvo’, ‘Principessa Mononoke’, ‘Inception’ e ‘Birdman’. Ah, sono anche una devota dei manga di Ai Yazawa, vale a dire dei veri proprio capolavori di grafica + storie.
I tuoi sguardi femminili non perdonano, sono molto calcati, ricchi di particolari e sembra vogliano comunicare a loro volta con chi li osserva. Che ne pensi?
Ti assicuro che è assolutamente così come dici tu: il dialogo con gli occhi è proprio quello che vado cercando.
A livello tecnico si tratta di una sfida sempre stimolante e, non essendo mai stata brava ad esprimermi con le parole, specialmente per quel che riguarda le emozioni, far parlare i ritratti con lo sguardo mi viene decisamente spontaneo. Prendila come una mia debolezza che sono riuscita a trasformare in forza.
Il tatuaggio, nel caso di Claudia Reato, è qualcosa di più dell’estetica? Pensi che i tuoi lavori esprimano anche un “messaggio” da parte tua?
Spesso i miei lavori sono storie personali dei miei clienti reinterpretate ovviamente da me. Ci sono le mie emozioni, quelle del cliente e di chi le guarda.
Ognuno avrà il suo modo di percepire: in base alla fase della vita che sta vivendo, agli occhi con cui si vuole osservare, alla disponibilità emotiva del momento.
Sì, ci tengo molto all’intensità con cui i miei lavori arrivano ad uno sguardo esterno, ma allo stesso tempo mi interessa anche l’ambiguità di lettura per lasciare spazio alle libere interpretazioni.
Torniamo a quegli sguardi che tatui…
Beh, due occhi che a qualcuno possono trasmettere il dolore di una situazione senza vie di uscita, o su cui si rimugina, a qualcun altro possono invece mostrare lo sforzo per venirne fuori! In ogni caso, siamo noi che decidiamo dove canalizzare le energie e l’attenzione, anche quando la situazione sembra più grande di noi. Esattamente come nella vita, no? Questo, in definitiva, è il mio messaggio.
Ti va di parlarmi del tuo studio privato a Vicenza?
Ho creato finalmente il mio ambiente dove posso lavorare con il cliente in totale tranquillità e riservatezza. Si trova in pieno centro storico a Vicenza (anche se non si vede dalla strada…) ed è intimo e rilassante.
Ho visto che sei reduce dalla ‘Milano Tattoo Convention’ e tra i tuoi prossimi impegni avrai un seminario a maggio (il 16 e il 17) in quel di Treviso. Cos’altro bolle in pentola per te tra convention, guest spot e futuri seminari?
Dopo l’esperienza di Milano la mia prima parte dell’anno è già affollata di impegni tra convention locali come Vicenza il prossimo marzo e, appunto, Treviso a maggio. Aspetto con ansia il seminario concomitante! Dopodiché riprenderò probabilmente i seminari individuali nel mio studio vicentino.
Non mancheranno altri eventi nel corso dell’anno come alcuni guest in Francia e in Germania. Ti aggiungo che è facile che poi ritorni a Stoccolma (una città che adoro) e forse anche a Bruxelles. Inoltre non ho ancora stabilito dove andare a fine 2024. Spero di riuscire a realizzare almeno una delle collaborazioni in sospeso che ho in ballo con degli artisti superlativi, ma al momento non posso svelarvi di più.
E le tue ultime parole famose sono?
“Pochi dettagli e abbiamo finito!”… (risate)