Poche parole quelle del proprietario del “Virtum Tattoo Studio” di Roma, ma solide ed efficaci nel descrivere la sua arte, che ricrea su pelle la realtà e il cinema…
Benvenuto, Antonio. Allo stile Realistico ci arrivi per gradi oppure ritrarre persone, attori e animali è sempre stato la tua unica “mission” professionale?
Beh, sicuramente a uno stile del genere ci si arriva sempre per gradi. Anche perché il tatuaggio Realistico è davvero una missione artistica che, man mano, si tende a far crescere sempre di più.
I tuoi tatuaggi sono “fotografie su pelle” oppure hai una definizione più azzeccata per descriverli?
Esatto, è come dici tu. Io come tatuatore cerco essenzialmente di rendere il risultato finale il più fotografico possibile. In maniera tale da ottenere il massimo realismo da ogni mio singolo tattoo.
Hai avuto un maestro (o più di uno) nella tua vita?
Sì, nella mia vita ho costantemente seguito altri artisti con più esperienza di me. Nomi? No, piuttosto mettiamola così: abbiamo tutti un maestro a cui fare riferimento su questa Terra. Prima o poi capita a tutti.
Che chimica artistica si respira tra le mura del “Virtum Tattoo Studio” di Roma?
In primis lasciami dire che il “Virtum Tattoo Studio” l’ho fondato io da circa un anno e ne vado davvero orgoglioso. L’aria che si respira al suo interno è sia di casa che, allo stesso tempo, molto professionale.
Noto che hai una certa predilezione nel ritrarre Joaquin Phoenix in versione “Joker” cinematografico. Sono i tuoi clienti a chiedertelo oppure è un input artistico che ormai parte direttamente da te?
No, i clienti che vengono a trovarmi in studio tendono a immedesimarsi parecchio nel personaggio di fantasia che si apprestano a imprimere su pelle. Quindi, per essere onesto con te, nella maggior parte dei casi la richiesta di quel Joker parte direttamente da loro.
Il Realismo con cui recentemente ha ritratto la mossa di Joker in cui cerca di simulare forzatamente un sorriso (una delle scene più iconiche di un film già iconico di suo) è indubbiamente impressionante. Cosa ti ricordi di quel lavoro? Come sei riuscito a ottenere un risultato del genere?
Grazie innanzitutto per complimenti, fanno sempre piacere! (sorride) Beh, quel lavoro in particolare è stato fantastico, semplicemente fantastico da eseguire, per i suoi dettagli, ma soprattutto per il significato che si porta appresso. Il risultato finale, credimi, è sempre dovuto alla fotografia di partenza.
Più scegli l’immagine giusta, migliore sarà il realismo che trasparirà dal mio lavoro su pelle.
Ultima domanda che faccio spesso ad artisti Realistici come te: hai un personaggio nei tuoi pensieri, famoso o meno, che ti piacerebbe un giorno tramutare in un tatuaggio?
La risposta è sì e in realtà ce ne sarebbero pure un bel po’! (ride) Uno dei miei preferiti, ad esempio, è Brad Pitt. Nello specifico la parte che svolgeva in “Fury”, un war movie statunitense di qualche anno fa ambientato ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Tra tutti, ti direi quello.