Il tatuatore originario di Mombasa che lavora presso il “Serpe in seno Tattoo Studio” di Treviso ci parla dei suoi lavori eterogenei basati sul Black & Gray…
Benvenuto, Alvin. La tua carriera da tatuatore professionista è cominciata da poco, vale a dire nel 2017. Eppure, a ben osservare le tue opere in Black & Gray, dietro paiono esserci un percorso e un’applicazione molto più lunghi nel tempo. Confermi?
Beh, probabilmente rispetto a molti miei colleghi potrei anche aver iniziato tardi e in un momento, tra l’altro, che ha pure coinciso con il termine del mio precedente percorso di studi. Sai, io arrivo da un determinato indirizzo artistico (il Liceo prima e la laurea in Architettura poi) e la scelta del tatuaggio è stata una maturazione conseguente a tutto ciò.
I tuoi inizi come sono stati?
Ho cominciato per conto mio e, quando sono stato accolto al “Genesi Tattoo Shop” di Quinto di Treviso, ho avuto modo di mettermi alla prova e affinarmi nella tecnica. Sfruttando in primis la chance del sostegno e del confronto con altri tatuatori con maggiore esperienza rispetto a me.
Sull’impatto visivo dei tuoi tatuaggi (l’uso del Black & Gray) paiono non esserci dubbi. Sulla scelta stilistica dei tuoi soggetti, invece, il gioco si fa più complicato perché sei molto eterogeneo in tal senso. Fai ritratti, lettering, horror, soggetti femminili, animali, insetti, statue classiche, velieri ecc. Come possiamo sintetizzare tutto ciò?
Credo che per avere padronanza piena della materia-tattoo sia prima di tutto indispensabile conoscerne la tecnica.
Tecnica che, per la cronaca, deve essere pulita, solida e precisa partendo dal segno fino all’intera struttura del soggetto.
Come si arriva ad una tecnica del genere?
Per ottenere questo penso sia necessario sperimentare, motivazione principale per la quale si possono individuare diversi soggetti all’interno del mio lavoro. D’altronde io sono particolarmente attratto dal contrasto (e quindi dal bianco e nero) sia che si parli di tattoo, disegno o fotografia…
Mi racconti la tua giornata perfetta al “Serpe in seno Tattoo Studio” di Treviso?
La giornata perfetta non esiste. Sono contento dello studio dove tatuo e allo stesso tempo opero con chi, esattamente come me, ha un certo tipo di approccio al lavoro. Lo studio al momento sta crescendo e prendendo ogni giorno di più una sua identità. Essendo poi una location privata direi che ci sia una certa forma di selezione naturale per quel che riguarda la clientela. Nel senso che i nostri frequentatori sono amanti del tatuaggio custom, e questo ci fa davvero piacere. Sai, è sempre nella giusta intesa tra tatuatore e cliente che viene fuori il tatuaggio migliore.
“Do the right thing” (in italiano: “Fa’ la cosa giusta”), come il celebre film di Spike Lee del 1989, è uno slogan ben presente sul tuo account Instagram. Quanto la cultura hip hop si fonde con le tue creazioni artistiche?
L’hip-hop è un genere che mi piace, ma non ha nulla a che vedere con il mio lavoro. E comunque è vero: sono un amante delle pellicole di Spike Lee e apprezzo parecchio il suo punto di vista, sia per quel che riguarda la tecnica cinematografica che il messaggio artistico. In esse trovo forti contenuti che dipingono la società in una chiave sempre attuale. Sai, è sempre da certi contesti che nascono movimenti interessanti: dai generi musicali al cinema fino a quello che può essere stato l’input dietro un tatuaggio.
Vuoi dirmi che c’è un punto d’incontro tra “Fa’ la cosa giusta” e la tattoo art?
Esatto. Trovo una forte similitudine tra la realizzazione di quel film del 1989 e il mestiere del tatuare. In fondo, se ci pensi bene, “Fa’ la cosa giusta” è un progetto low cost, una pellicola che si svolge nell’arco temporale di una sola giornata, ma ciò che esprime e divulga ha uno spessore pressoché totale! Io il tatuaggio lo vedo esattamente così: hai dell’inchiostro e un paio d’aghi, ma il potenziale a tua disposizione resta comunque immenso. Sta a te e solo a te farlo diventare un “film memorabile” che travalica lo scorrere del tempo.
Mi sveli i tuoi programmi immediati? Qualche tattoo convention in arrivo?
Beh, essendo aperti da poco come studio e avendo appena attraversato un momento di chiusura a causa della pandemia, direi che i vari spostamenti e i guest partiranno soltanto nei prossimi mesi.