L’autore dei libri digitali ‘Classic Japanese’ e ‘Japanese Flashset and Body Apply’ si confida su come è diventato tatuatore. E su quante soddisfazioni gli ha dato finora svolgere al meglio questo affascinante mestiere.
Alessio, il tuo curriculum è bello vasto in quanto ad esperienze tenute nell’ambito della tattoo art. Sembra quasi che tu sia nato per fare questo mestiere. Le cose sono andate davvero così o hai scoperto la magia del tatuaggio tutto d’un tratto in un’occasione particolare?
Beh non so se è stato “semplicemente” destino, ma conosco bene la fatica e l’impegno che c’è dietro ad ogni singola linea tracciata. E lo si fa per rendere magica questa professione composta in primis di passione e di cui ne sono stato affascinato fin da bambino.
Mi rammarico sempre di non aver incominciato prima a fare il tatuatore, ma forse era davvero destino farlo in quel determinato momento.
Ho iniziato il mio percorso dopo aver finito gli studi artistici e successivamente accademici. E dopo essermi tatuato ho capito che avrei potuto dare il massimo per imparare
Tu tatui da circa sedici anni (hai cominciato nel 2008) e non ti si può definire semplicemente un artista specializzato nello stile Giapponese visto che padroneggi sia l’Horimono (alias il tatuaggio tradizionale giapponese) che l’iconografia classica del Paese del Sol Levante e in particolar modo le riproduzioni su pelle delle stampe “Ukiyo-e”. Insomma, quanto studio e dedizione ci sono dietro ogni tuo singolo tatuaggio?
Servono giorni interi per pensare un mio tattoo e ore per disegnarlo direttamente su pelle. Ogni progetto è studiato, personalizzato e adattato alle forme della singola persona, tutto a mano libera proprio per farlo sposare al meglio con le forme del corpo. Costruire un buon tatuaggio Giapponese è come raccontare una storia, che abbia un senso iconografico, compositivo e anatomico. Ed anche per questo è lo stile più difficile che ci sia!
Com’è stato formarti professionalmente presso uno studio importante a Roma quale è il ‘Fronte del Porto’ e allo stesso tempo cosa provi attualmente a lavorare presso il ‘Macko Tattoo Shop’, sempre nella Capitale?
‘Fronte del Porto’ (IG: @frontedelportotattoo) prima, e ‘Macko’ (IG: @mackotattooshops) ora, sono un capitolo fondamentale della mia carriera, oltreché che dei luoghi a cui sono particolarmente legato e verso cui nutro grande affetto. ‘Macko’ è dove attualmente lavoro e dove ogni giorno è come sentirsi a casa fra amici; un ambiente di altissimo livello che conta fra i migliori artisti del tatuaggio. ‘Macko Tattoo Shop’ è una punta di diamante dove trovi una professionalità pari a pochi sia a livello artistico che gestionale. Una vera e propria rarità.
Ogni singolo premio è importante nella carriera di un tatuatore, ma c’è stato finora un “contest” che ti ha dato più soddisfazione tra tutti quelli che hai conquistato finora nell’ambito di svariate tattoo convention italiane?
Il “contest” è sempre un traguardo importante che dà molta soddisfazione personale, sia per te che per il cliente con cui hai faticato. Ho vinto più volte a Roma e ad altre convention italiane fra cui Torino con una schiena femminile raffigurante un “Tamatori Hime” e in seguito con altri progetti classici.
Ultimamente invece, sempre a Roma, ho portato a casa un premio con una schiena maschile raffigurante “Unryu Kuro”.
Tu oltre a tatuare sei anche un vero e proprio “maestro di tatuaggio” visto che in passato hai tenuto delle masterclass presso la scuola ‘Vis Tattoo Academy’ di Roma e Napoli. Com’è spiegare ad altri il tuo sapere?
In realtà premetto sempre di essere un tatuatore e non un semplice insegnante, mentre la cosa più appagante in questo caso è trasmettere etica e passione. Mi piace essere un valore aggiunto al percorso di chi si approccia a questo mondo, sempre con rispetto e amore.
Ha pubblicato due eBook per la nostra casa editrice. Ti andrebbe di descrivere sia ‘Classic Japanese’ che ‘Japanese Flashset and Body Apply’ in maniera tale da presentarli meglio anche ai nostri lettori?
Partirei col primo: “Japanese Flashset and Body Apply” è una raccolta di tavole raffiguranti i soggetti più classici. Disegnate e dipinte tutte a mano e adattate a dei corpi proprio per far capire i corretti posizionamenti. Il secondo “Classic Japanese” è invece una raccolta di ben cinquanta pagine piene zeppe di flash, dai più classici ai più particolari e ricercati. Aggiungo solo che molti di questi soggetti sono già stati tatuati e qui sono presentati con svariati progetti completi per schiena e braccia.
So che sei stato ospite a diverse tattoo convention internazionali (Bordeaux, Zurigo, Saint-Malo, Dortmund, Stoccolma, Parigi, Cracovia, Lione ecc.): ce n’è stata una che ti ha lasciato un ricordo più entusiasmante di altre?
Sì, viaggio molto per convention ed ognuna di esse mi lascia sempre grandi emozioni. Quindi te ne citerò solo alcune per non dilungarmi. La prima volta che feci Roma ero emozionatissimo ed ogni volta è sempre una gioia immensa; a Torino mi sento sempre a casa, e cascasse il mondo è tappa fissa ogni anno! Stoccolma è meravigliosa e accogliente sotto ogni aspetto. Milano, come Parigi, parla da sé. Diciamo che sono fra gli eventi più importanti del mondo.
Quale sarebbe attualmente la tattoo convention dei tuoi sogni?
Direi proprio Francoforte! Il ‘Gods of Ink’ (IG: @godsofinktattooconvention) è un evento annuale dove potersi confrontare culturalmente con i migliori tatuatori al mondo. Perché in fondo la convention stessa è un confronto e uno scambio culturale, dove poter accrescere il tuo sapere e stringere grandi amicizie.
E le tue ultime parole famose sono… ?
Vivi sempre la tua vita e il tuo percorso da eterno studente. Senza mai sentirti arrivato!
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